"In Italia c'è un'appropriazione inaccettabile di beni pubblici da parte dei privati. Lo Stato è responsabile"

 Raffaele Cantone
"La fuga dalle responsabilità è un classico italiano. Faccio un esempio: se affitto la mia casa a un inquilino che me la distrugge, intervengo per fermarlo o allargo le braccia? Lo Stato, non dimentichiamolo, resta proprietario delle infrastrutture anche se le dà in gestione. È inammissibile che abdichi alle sue responsabilità, delegando ai privati".
"Siamo un popolo che invoca trasparenza, purché comincino gli altri. Su questo si gioca la credibilità del patto Stato-cittadini. Si rischia - avverte Cantone - una frattura democratica: se chi ha potere di fare pressioni conta più di decine di milioni di persone, la trasparenza diventa una parola vuota, ipocrita e beffarda".
"Ci sono responsabilitàà omissive. Chi aveva l'obbligo di intervenire per evitare l'evento? Il concessionario, certo. E nessun altro? Effettivamente gran parte dei poteri è stata delegata al concessionario, ma non vuol dire che l'autorità pubblica puo' disinteressarsi dei controlli".
"Incontra resistenze. Fatichiamo ad ottnere le carte. Ma il quadro ci è chiaro: s'è stratificato un inaccettabile livello di appropriazione di beni pubblici. Un buco nero in un campo cruciale della vita democratica [...] Oggi si parla di Autostrade, ma vale anche per altri settori cruciali: il privato concessionario fa quello che vuole, si comporta come fosse il proprietario e nessuno lo controlla".
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