Dopo quattro giorni di escalation di tensione nelle relazioni diplomatiche tra Italia e Francia seguite al caso della nave Aquarius, Giuseppe Conte e Emmanuel Macron si sentono al telefono di notte e decidono di vedersi domani a Parigi, confermando una visita di Stato programmata ma annullata ieri per 'assenza di condizioni giuste'.
"Ieri sera ho ricevuto una telefonata dal presidente francese che ha tenuto a precisare che le dichiarazioni contro l'Italia non sono a lui attribuibili", ha ha detto il presidente del Consiglio italiano conversando con i cronisti fuori Palazzo Madama. Il premier ha spiegato che quella notturna con Emmanuel Macron "è stata una conversazione con toni molto cordiali. Dopo un chiarimento iniziale abbiamo concordato sulla necessità di cooperare in modo stretto, non solo tra Italia e Francia, ma con tutti paesi europei", perchè l'emergenza migranti "non può essere demandata solo all'Italia".
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Il caso è chiuso, dice Conte, diplomaticamente. "Ma ora dobbiamo lavorare alla riforma dei regolamenti di Dublino". Nella dichiarazione di rito si sottolinea anche che Macron "ha ricordato di aver sempre difeso la necessità di una maggiore solidarietà europea con il popolo italiano". Inoltre, "l'Italia e la Francia devono approfondire la loro cooperazione bilaterale ed europea per condurre un'efficace politica di migrazione con i Paesi di origine e di transito, attraverso una migliore gestione comune delle frontiere europee e attraverso un meccanismo europeo di solidarietà nella gestione di rifugiati", si legge ancora nella nota in cui viene confermato il pranzo di lavoro tra i due domani all'Eliseo. "Il Presidente della Repubblica e il Presidente del Consiglio hanno confermato l'impegno della Francia e dell'Italia a prestare i soccorsi nel quadro delle regole di protezione umanitaria delle persone in pericolo".
"La considero un primo segno di disgelo", dice il vicepremier Luigi Di Maio commenta a radio Rtl 102,5. "La notte ha portato consiglio, telefonata molto importante".
"Abbiamo bisogno di parlare con l'Italia"
Insomma, la tensione era salita troppo, mandare a monte l'incontro di domani in Francia averebbe conclamato una vera e propria crisi diplomatica tra i due Paesi, meglio abbassare i toni. Tantopiù che la nave Aquarius con 660 migranti a bordo andrà in Spagna dove attraccherà nella notte tra sabato e domenica. Il peggio, diciamo così, è passato, meglio ricucire. Per questo il presidente della Repubblica francese ha fatto questa telefonata notturna a Palazzo Chigi, facendo rientrare lo scontro. "C'è il tempo delle emozioni e il tempo del lavoro per affrontare questioni importanti come la crisi migratoria", ha dichiarato in mattinata ai microfoni di Europe1 la ministra francese degli Affari europei, Nathalie Loiseau. "Abbiamo bisogno di parlare con l'Italia, è un grande partner, un grande vicino".
Già, un grande partner. La verità è che nonostante il protagonismo di Macron abbia causato frizioni con l'Italia su molti fronti (dalla Libia, ai migranti, fino alla vicenda Fincantieri), la Francia non ha mai avuto così bisogno di un'alleanza organica con l'Italia. Parigi e Roma hanno obiettivi comuni: allentare i parametri di Maastricht e convincere Berlino, se non ad aprire agli Eurobond, a fare qualcosa per diminuire il suo enorme surplus commerciale nei confronti dei partner europei.
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Il momento è molto delicato: il mandato di Mario Draghi alla guida della Bce è entrato nella sua fase finale ed è tutt'altro che improbabile che a seguirlo sarà un tedesco o un altro membro del partito dell'austerità. Potrebbero non esserci nuove occasioni, almeno nel breve periodo, per invertire la rotta. E Francia e Italia (magari insieme alla Spagna) compatte peserebbero più della Germania, all'interno della Bce prima di tutto.
Non solo. Macron vuole probabilmente arginare l'intesa sempre più forte tra Matteo Salvini, Marine Le Pen e Horst Seehofer in Germania. Un vero e proprio asse, che con il momento d'oro del ministro dell'interno italiano sulla vicenda migranti, che rischia di dare forza e coraggio ai rappresentanti di quell'euroscetticismo che sia in Francia che in Germania potrebbero creare problemi agli attuali assetti dell'Unione. Meglio lavorare su Giuseppe Conte e il Movimento, avrà magari pensato il presidente francese, se Salvini acquisisse troppa forza il rischio è di ritrovarselo premier, un giorno o l'altro.
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E invece tra un anno si vota per le europee e fare blocco, a Strasburgo oggi, e nei prossimi mesi nelle relazioni diplomatiche, tra Movimento 5Stelle e il partito di Macron, En Marche, sarà utile (Salvini inevitabilmente manterrà l'alleanza con i lepenisti). Insomma, la Aquarius sta andando in Spagna, è venuto il tempo di sedersi a tavolino e parlare di Dublino e di futuro dell'Europa. Un bel pranzo all'Eliseo è quello che ci vuole.
Le raccomandazioni di Giorgia Meloni e Matteo Salvini
"Conte ha deciso di confermare il suo viaggio a Parigi per incontrare Macron. Mi auguro che non sia per confermare una amicizia tra le due Nazioni che non c'è ormai dal 2011. Da quando il Napoleone da operetta Sarkozy ha attaccato Gheddafi per togliere all'Italia il rapporto privilegiato con la Libia per l'approvvigionamento energetico, creando il caos che è all'origine dell'invasione di clandestini. Da quando la Francia ha sfruttato i governi fantoccio della sinistra per saccheggiare le imprese strategiche italiane, e provare, con la complicità di Renzi e Gentiloni, a prendersi parte delle nostre acque territoriali. Da quando la Francia ha iniziato ad avere un atteggiamento apertamente ostile nei confronti dei nostri interessi nazionali". È quanto scrive su Facebook il presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni. "Mi auguro che Conte vada a Parigi per dire chiaramente che la musica è cambiata. Altrimenti meglio che rimanga in Patria".
Aggiunge Matteo Salvini: "Soddisfatto dal chiarimento Conte-Macron, ma ora attendiamo i fatti, un aiuto concreto e non solo parole". Non sarà un pranzo facile, quello di domani, per il presidente Conte.
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