Articolo aggiornato alle ore 15,00 del 12 giugno 2018.
Il centrodestra a motore leghista si afferma alle elezioni che ieri hanno visto quasi sette milioni di italiani rinnovare le amministrazioni di 761 comuni. Si rafforza la tendenza delle ultime consultazioni regionali in Friuli Venezia Giulia, Val d’Aosta e Molise. Vale a dire: i grillini, dopo essere divenuti il partito di maggioranza relativa, ora sembrano in carenza d’ossigeno; la Lega, viceversa, ha benzina per correre anche sullo Stelvio, e ha tutta l’intenzione di staccare amici e avversari.
Le vittorie del centrodestra
Vittoria del centrodestra a Catania, Treviso e Vicenza (in quest'ultimo comune decisiva la desistenza di M5s, che non ha presentato liste) e il successo del centrosinistra a Brescia (confermato Del Bono) e Trapani. Liste civiche di centrodestra e centrosinistra hanno eletto il primario Mino Cannito sindaco di Barletta. Il Movimento 5 Stelle correrà ai ballottaggi solo in 3 comuni capoluogo: Terni, Avellino, Ragusa. Nelle precedenti comunali il centrosinistra aveva conquistato 16 sindaci su 20 comuni capoluogo, il centrodestra 3 e il Movimento 5 Stelle 1. Per i ballottaggi del 24 giugno il centrodestra può già sorridere a Imperia, dove correranno l'ex ministro Claudio Scajola e Luca Lanteri, candidato di Giovanni Toti. M5s spera di conquistare almeno un sindaco tra Avellino, Terni e Ragusa, ma solo nel capoluogo siciliano il candidato pentastellato è in testa al primo turno con il 22,7%. Centrodestra in testa a Sondrio, Pisa, Viterbo, Teramo, Terni, Siracusa, Messina, Brindisi, ma ai ballottaggi si ricomincia comunque da zero. Va ricordato che lo scorso maggio il centrodestra aveva già strappato al centrosinistra il sindaco di Udine.
Il MoVimento è fermo al palo
Su Facebook Luigi Di Maio, leader del Movimento, nega però difficoltà: "Rispetto al 2013 abbiamo la possibilità di triplicare i nostri sindaci e questo è il nostro obbiettivo per i ballottaggi del prossimo 24 giugno", assicura prima di annunciare che nei prossimi giorni darà una mano ai candidati "perché è importantissimo rispondere a queste esigenze di cambiamento".
Ci guadagna solo il Carroccio
La tendenza, insomma, è almeno per il momento a premiare una sola delle due parti contraenti il patto dello scorso maggio, quello che ha permesso la nascita dell’alleanza giallo-verde. I sondaggi – anche quelli al di là delle consultazioni elettorali vere e proprie - non sono del tutto lusinghieri per l’M5S. Questo nel Centro Nord del Paese.
Le prime ripercussioni politiche sono già evidenti: Matteo Salvini ha preso a rubare la scena agli alleati di governo, se non allo stesso presidente del Consiglio, dettando l’agenda e imponendo la propria linea.
Sull’Aquarius ha deciso lui
Il caso più recente è quello della nave Aquarius, che ha visto il ministro dell’interno annunciare la linea del no all’attracco nei porti italiani. Nonostante da parte grillina fosse trapelata qualche perplessità, ed il sindaco di Livorno avesse postato un messaggio, poi rimosso, di disponibilità a far scendere a terra i circa 630 migranti a bordo.
Iniziano i mugugni?
Qualche mugugno potrebbe quindi iniziare ad affiorare, all’interno della coalizione. Sondaggi scarsi, scena politica ridotta, minore visibilità. Ruolo di ruota di scorta. Di solito si tratta di ingredienti che portano, con il tempo, a incomprensioni ben più profonde. Ma il governo, che ha nove soli giorni di vita, ha il vento in poppa. E tutto il resto è ancora affidato al campo delle speculazioni.