Sarà alla fine Paolo Savona a risolvere l’impasse oggi, domenica, prima della riapertura dei mercati di domani? Rumors di palazzo raccontano che il professore abbia rinunciato anche oggi alla consueta passeggiata a Villa Borghese per lavorare a un 'gesto', probabilmente un testo, una lettera da inviare in giornata al capo dello Stato e di fatto al mondo politico non solo italiano, in queste ore paralizzato dallo stallo più totale sulla formazione del nuovo governo. Lo avrebbe convinto Luigi Di Maio. Un testo nel quale il ministro dell’economia in pectore del nuovo governo Conte (osteggiato, come noto, dal quotidiano) potrebbe chiarire la sua posizione e il suo pensiero sull’Europa e sul suo ruolo nel governo.
Ma sarà poi davvero un testo per tranquillizzare il presidente Mattarella circa la sua reale pensiero sull’euro, come scrive oggi il Messaggero (secondo il quotidiano romano, proprio un testo del professore sarebbe stata l''offerta' di Di Maio al Colle per risolvere la questione); o piuttosto per certificare un passo indietro, una rinuncia all’incarico di ministro, gesto che non è detto risolva la crisi ‘diplomatica’ tra il Presidente della Repubblica e i leader di Lega e Cinquestelle, Di Maio e Salvini, che ancora ieri hanno ribadito in tutte le salse che senza Savona nell’esecutivo tanto vale tornare a votare?
Sarà il professore, in queste ore, a sciogliere il nodo? E se sì, in quale direzione? Confermando la disponibilità ad un incarico da ministro politico, illustrando però a grandi linee i suoi intenti con tono rassicurante e ‘accettabile’ dal Colle; o piuttosto un ritiro dalla scena? Savona, scrive il Corriere della Sera, “sarebbe comunque ansioso di mettere i puntini sulle «i» per dare “le rassicurazioni più ampie all’interno e all’esterno del Paese”.
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Ieri sera, durante la trasmissione ‘Le parole della settimana’ condotto da Massimo Gramellini, è stato Paolo Mieli ad ipotizzare un gesto del professore, ma di indirizzo completamente opposto. “Sarà lui a tirarsi fuori – ha detto Mieli – a scrivere una lettera a Mattarella. Prenderà carta e penna e scriverà una lettera al presidente della Repubblica piena di garbo, in cui dirà caro Presidente io mi metto da parte”.
Certo, il tempo stringe. Restano pochissime ore per tentare una mediazione. Probabilmente con la regia dei Cinquestelle. O tornerà il fantasma del voto anticipato, scrive Repubblica stamattina sul sito. “Quando sono trascorsi ormai 83 giorni dalle elezioni senza la nascita di un governo: un record per la Repubblica. In queste ore sono in corso telefonate - sia tra le forze politiche che a livello istituzionale - per evitare la rottura sul nome di Savona: il professore con posizioni molto critiche sull'euro e sul ruolo della Germania che la Lega vuole all'Economia, contro il parere del Quirinale.
Oggi Giuseppe Conte, il premier incaricato, dovrebbe tornare al Colle con la lista dei ministri anche se nessun incontro è stato fissato ufficialmente. La Lega vorebbe lasciare Paolo Savona all'Economia. Nessun arretramento Ormai l'economista, per Matteo Salvini, sembra essere diventato la pedina di un gioco più ampio. E già il leader leghista minaccia: "Se salta tutto, ci sarà una frattura tra il popolo italiano e i palazzi".