Ancora qualche ora. La decisione sul conferimento dell'incarico da parte di Sergio Mattarella necessita ancora di qualche riflessione e dunque potrebbe arrivare più facilmente giovedì mattina che mercoledì sera. Il capo dello Stato già ieri aveva fatto sapere che si sarebbe preso almeno un giorno per riflettere sul profilo del nome indicato dai due partiti di maggioranza per la casella di Palazzo Chigi. Una casella che il presidente giudica ovviamente cruciale per le sorti del futuro governo sia per la politica nazionale che per quella internazionale.
A questa riflessione si è aggiunto un supplemento di attenzione dopo le notizie cominciate a circolare in mattinata sul curriculum di Giuseppe Conte, il candidato indicato ieri sia da Luigi Di Maio che da Matteo Salvini. E infine ci si sono messi anche i rumors che rimbalzavano dai palazzi della politica e che raccontavano di qualche dubbio sorto in giornata sulla figura di Conte anche nelle fila di M5s e Lega.
Al Quirinale avevano dunque deciso di attendere ancora qualche ora perchè si chiarissero tutte queste vicende per assumere una decisione a bocce ferme una volta dissipati tutti gli interrogativi. Inutile correre e affidare un incarico a chi magari il giorno dopo fosse messo talmente in discussione da doversi dimettere. Ma gli interrogativi, va detto, riguardano soprattutto lo standing di Conte a livello internazionale e il suo peso politico nei confronti dei partiti di maggioranza.
Di certo il capo dello Stato vuole infatti discutere con il possibile futuro premier valutando il programma che questi gli presenterà e sul quale chiederà poi la fiducia alle Camere. Da quello dipenderanno tutte le successive decisioni a cominciare dai nomi della squadra dei ministri, perchè è chiaro che Mattarella non accetterà un pacchetto precostituito nei colloqui tra Movimento 5 Stelle e Lega. Ma è anche ovvio che ogni valutazione sui nomi che verranno proposti dal Premier sarà influenzata dalle linee programmatiche indicate da quest'ultimo. Se non ci sarà una linea troppo euroscettica o indulgente sul deficit, ad esempio, farà fede il programma più del nome del ministro.
Da parte del Quirinale, dunque, da giorni e ancora oggi si ripete che non ci sono preclusioni sui nomi, e su questo in queste ore non ci sono stati contatti ufficiali con i partiti, si assicura. In serata Matteo Salvini e Luigi Di Maio hanno confermato lo schema che prevede Giuseppe Conte a Palazzo Chigi e Paolo Savona al Ministero dell'Economia, mentre il leader leghista ha anche lanciato una sorta di aut aut tra la nascita del governo o il ritorno alle urne. Ma il Colle attende che si chiariscono tutti i dettagli, solo dopo, pur senza nessuna preclusione, procederà ad affidare l'incarico a Conte e a discutere con lui, e solo con lui, si programma e ministri.