C’è un diplomatico di 63 anni, nato a Varsavia, già in procinto di diventare ministro con Mario Monti, sul quale Luigi di Maio e Matteo Salvini potrebbero convergere in queste ore.
Potrebbe essere lui, Giampiero Massolo, il premier ‘terzo’ che guiderà il governo giallo-verde sostenuto da Movimento Cinque Stelle e Lega.
Massolo figura già da qualche giorno nelle liste che i giornali hanno pubblicato sul toto-ministri e premier papabili. La notizie è che le sue quotazioni sarebbero salite durante gli incontri di ieri tra Salvini e Di Maio, ma anche tra i vari ‘negoziatori’ dei due partiti. Ma chi è Giampiero Massolo?
Il Corriere della sera ricorda che arrivò a Palazzo Chigi nel 1990 nell’ufficio diplomatico con Giulio Andreotti presidente del Consiglio, tre anni dopo era consigliere diplomatico di Lamberto Dini e subito dopo, con Silvio Berlusconi premier, fu nominato capo della segreteria particolare del capo del governo. Fino a diventare – scrive il Corriere - dopo una serie di altri incarichi, prima ambasciatore di rango e poi segretario generale della Farnesina durante il secondo governo Prodi, quando il dominus degli affari esteri era Massimo D’Alema.
Laureato in Scienze Politiche, ha lavorato alla Fiat come dirigente, prima di tentare e vincere un concorso al ministero degli Esteri.
“Dopo aver lavorato all’Ambasciata presso la Santa Sede, dal 1982 al 1985 lavorò come primo segretario a Mosca, quindi per 3 anni fu destinato alla Rappresentanza permanente presso l’Unione Europea a Bruxelles. Fu l’ultimo incarico all’estero”.
Massolo incarna alla perfezione l'idea di servitore dello Stato. Lavorando dalla 'base', ma mai dietro le quinte ha costruito un percorso prestigioso (diventare ambasciatore di rango è tutto tranne che il destino naturale dei diplomatici).
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All'interno della Farnesina è stato vicesegretario generale (2000-2004), direttore degli affari politici, capo di gabinetto del ministro, direttore generale del personale, e infine Segretario generale, il funzionario di grado più alto.
All'epoca in cui era alla guida del servizio stampa, Massolo ha formato la leva di alcune tra le più brillanti 'feluche' italiane.
Qualcuno lo ha anche seguito nel 'post-Farnesina', quando, ad esempio, nel 2012 è andato alla direzione del Dis (Dipartimento delle informazioni per la sicurezza) in sostituzione di Gianni De Gennaro. A capo degli 007 è rimasto per quasi quattro anni, prima di diventare presidente dell’Ispi, l’Istituto per gli studi di politica internazionale, e poi di Fincantieri (dal 2015).
Un fine conoscitore degli equilibri internazionali capace di mantenere sempre uno sguardo lucido su quelli nazionali. Tanto da svolgere il ruolo di 'sherpa' (i diplomatici incaricati di instradare colloqui e negoziati in vista di grandi summit internazionali) in occasione di un G8 complesso e drammatico come quello de L'Aquila nel 2009.