Cresce la Lega, non in modo travolgente ma quanto basta perché un centrodestra unito possa guardare con serenità alle eventuali elezioni dopo l’estate. L’ultimo sondaggio pubblicato dal Corriere della Sera ci regala un quadro sostanzialmente simile a quello emerso dalle urne il 4 marzo, ma con qualche leggero spostamento che potrebbe fare la differenza.
Sintetizza Nando Pagnoncellli: “la Lega che passa dal 19,5% di due settimane fa al 21,2% odierno (+1,7%), calo del Pd che scende dal 19,5% al 18,3% (-1,2%). Al primo posto si conferma il M5S con il 33,7% (+0,2%), seguito da Lega e Pd, quindi Forza Italia con il 13,1% (+0,2%), Fratelli d’Italia (3,6%, in calo di 0,7%), Liberi e Uguali (2,8%) e Più Europa (2,2%)”.
Ma lo scenario resta simile al 4 marzo
Insomma, si conferma lo scenario emerso il 4 marzo: “il centrodestra è la prima coalizione e sfiora il 39% dei consensi (avvicinandosi alla cosiddetta «soglia implicita» del 40% che potrebbe garantire la maggioranza), i pentastellati consolidano il loro primato, il centrosinistra arretra di 1,4%, mentre i partiti più piccoli, penalizzati da una minore visibilità mediatica, lasciano sul terreno qualche decimale e l’area dell’astensione si mantiene sui livelli sostanzialmente stabili”.
Male Di Maio e Renzi
Cambiamenti anche nell’indice di gradimento dei singoli leader. “Mentre in aprile Di Maio (indice 45) precedeva Salvini (43) e Gentiloni (41), oggi Salvini (44) prevale su Gentiloni (43) e Di Maio (37), scivolato al terzo posto con un calo di 8 punti. A seguire Fico (35, in calo di 4 punti), Meloni (29), Casellati (24, in crescita di 5 punti dopo la ribalta del mandato esplorativo), Berlusconi (23) e Martina (21)” scrive Pagnoncelli, “Chiudono la graduatoria Renzi (15) e Grasso (14), entrambi in flessione”.