Un governo alla fine si farà perché molti parlamentari eletti non vorranno rischiare il posto, è il ragionamento prevalente sui giornali. Da un sondaggio dell'istituto Nando Pagnocelli, ripreso dal Corriere, risulta invece che ben il 51% degli intervistati ritiene che non si riuscirà a costruire una maggioranza e si dovrà tornare alle urne. Solo il 30% crede che dalle urne del 4 marzo potrà uscire un governo stabile. Difatti, il 58% degli intervistati si definisce preoccupato per il futuro dell’Italia, contro un 32% che si dice fiducioso.
"Il Movimento vuole «parlare con tutti", Matteo Salvini invece si dice contrario a «strane alleanze». I punti in comune, probabilmente, non mancherebbero e in ogni caso vederli governare assieme è lo scenario preferito", sottolinea il quotidiano, che cita un'altra rilevazione, commissionata a Ipsos dal programma DiMartedì di La7, secondo la quale un italiano su tre (32%) vorrebbe al governo un'alleanza tra grillini e leghisti, un altro 29% preferirebbe vedere il M5s sostenuto dal Pd e un altro 16% ritiene che l'onere di formare una maggioranza spetti alla coalizione di centrodestra, sempre con l'aiuto del Nazareno.
Il 40% degli intervistati, inoltre, preferirebbe che l’incarico per la formazione di un governo sia dato a Luigi Di Maio. Cifra doppia rispetto a Matteo Salvini (21%), che raccoglie, come possibile presidente del Consiglio, consensi minori di un eventuale premier «tecnico». Nel sondaggio Ipsos, prosegue il Corriere, "è Di Maio a vincere lo scontro diretto con Salvini: dovendo scegliere tra i due, è il 51% a indicare il capo politico del Movimento, mentre il 24% sceglie il segretario della Lega e uno su quattro (25%) si rifugia nella facoltà di non rispondere.