Non sarà Carlo Calenda a pilotare un Pd in caduta libera verso l'alleanza con i 5 stelle. Lo scenario di un'intesa era emerso già poche ore dopo la chiusura dei seggi, quando gli exit poll parlavano di una vittoria incontestabile di M5s e di una rivoluzione nella leadership nel centrodestra.
E se la formazione di un governo Pd-M5s era passata dall'inverosimiglianza pre-elettorale (quando il tema del dibattito politico era un'intesa tra M5s e Lega) all'uovo di Colombo per tenere Salvini fuori da Palazzo Chigi, l'ingresso di Carlo Calenda nel Pd, ha ribaltato ancora la situazione.
L'uomo che a molti era sembrato il negoziatore in grado riaprire quella porta chiusa da Matteo Renzi in faccia ai grillini ha invece dato altre due mandate alla serratura con una decisa serie di 'niet' su Twitter, social sul quale è particolarmente attivo.
E se da una parte annuncia che non sarà lui a togliere a Renzi la segreteria...
...dall'altra fa presente che un leader c'è già ed è Paolo Gentiloni
Del resto la distanza di Calenda dai 5 stelle si misura da tempo: il ministro per lo Sviluppo economico li definisce "fuori dalla realtà" quando ricorrono a slogan come "l'unica cosa di cui avere paura è òa paura"
Il giorno prima, in piena giornata post voto, era stato ancora più esplicito condividendo "in pieno" la linea del segretario del Partito democratico di totale chiusura all'ipotesi di un governo con i grillini.
Calenda - lo sie era visto con la dirigenza Embraco - non è il tipo che le manda a dire e, sempre a proposito dell'impegno nelle operazioni di salvataggio dei posti di lavoro ha anche risposto a una deputata 5 Stelle senza troppi giri di parole.
Più indietro nel tempo, il 1 marzo, aveva sinteticamente commentato il programma economico di M5s bocciandolo sonoramente.
Senza difendere a priori il pensiero liberista, bollava il piano dei grillini come pieno di contraddizioni e balle
In una intervista del 28 febbraio ad Avvenire, Calenda criticava l'approssimazione del programma di M5s. "Quando mette nel programma che vuol far diventare l'Italia una smart nation, non si può non condividere. Peccato che poi scriva solo due righe due per dire come intende farlo".
E in occasione della presentazione della lista +Europa che fa capo a Emma Bonino, pur senza citare alcun partito esplicitamente, Calenda - riporta Formiche.net - aveva detto: "Facciamo una battaglia per un’Italia seria contro l’Italia cialtrona, per l’orgoglio nazionale. Siamo ad un crinale storico per l’Europa ma l’Europa non c’è nei programmi. Lo si vede dalle proposte fantascientifiche che vengono fatte, un libro di Asimov. Si scherza promettendo cose che si sa di non poter mantenere. Si pensa di poter promettere impunemente queste cose, e non è così”.
A metà gennaio era Il Foglio a ricordare le parole del ministro sui pericoli del grillismo: “La politica è dominio di chi ha un curriculum vitae e la rappresentanza democratica non si fonda sulla competenza tecnica. Attaccare Di Maio su questo è sbagliato. Altra cosa è lottare contro le proposte assurde e pericolose del M5s”.