Eppure era prevedibile. Già nel 2013, in occasione della prima giornata delle politiche il 24 febbraio, addirittura tre Femen si erano messe a seno nudo per protestare contro Berlusconi. Domenica 4 marzo lo hanno rifatto e nessuno è riuscito a impedire che una ragazza francese si spogliasse e balzasse su un banco a pochi centimetri dall'ex presidente del Consiglio.
Ma perché se la prendono sempre con lui? A spiegarlo è lo stesso movimento femminista con un lungo post sulla loro pagina web a corredo di foto e video dell'azione.
Perché ce l'hanno con lui
"Berlusconi ha una lunga carriera politica, fatta di corruzione e sessismo con infami party sessuali con ragazze minorenni, frequente uso della prostituzione e commenti oltraggiosamente sessisti sulle donne" scrivono, "L'ultimo episodio è arrivato solo pochi giorni fa, quando ha detto alla giornalista della BBC Sofia Bettina che nessuno la sposerà a causa della sua forte stretta di mano".
La donna che si è intrufolata tra i giornalisti, fotografi e cameramen entrati nel seggio aveva scritto sulla schiena e sul seno "Berlusconi sei scaduto". "Il tempo è scaduto, Berlusconi! Sei scaduto!", ha urlato prima di essere portata via a forza dalla polizia. La trentenne con passaporto francese è stata denunciata per aver cagionato disordini all'interno della sede del seggio e resistenza a pubblico ufficiale e le è stato inibito il ritorno in Italia per 5 anni.
"Femen non dimentica e non perdona. Ora affrontiamo Berlusconi una seconda volta mentre tenta di tornare al potere. Femen non dimentica il Rubygate, non dimentica lo sfruttamento delle ragazze, non dimentica gli attacchi misogini, non dimentica la coalizione con l'estrema destra, non dimentica le parole fasciste ("Mussolini non ha ucciso gli avversari, ha mandato loro in vacanza in esilio")" scrivolo le Femen sul loro sito, "mentre le voci delle donne suonano più forti quest'anno e chiedono di più, oggi, mentre protestiamo, non dimentichiamo che Asia Argento, la prima donna a presentare una denuncia contro Harvey Weinstein, ha dovuto lasciare la sua Italia natale. Non dimentichiamo Laura Boldrini, presidente della Camera dei Deputati, che per aver denunciato il sessismo e affermato le sue posizioni femministe ha ricevuto minacce di morte".
Chi sono le Femen
Il movimento, ricorda il Sole 24 Ore, è nato in Ucraina, ma si muove soprattutto all'estero. La colonna portante è costituita da studentesse universitarie tra 18 e 20 anni e l'obiettivo è "incrementare le capacità intellettuali e morali delle giovani donne in Ucraina", "ricostruire l'immagine dell'Ucraina, un paese dalle ricche opportunità per le donne" e modificare l'immagine dell'Ucraina all'estero da meta di turismo sessuale a Paese democratico.
Non dimentichiamo che Asia Argento, la prima donna a presentare una denuncia contro Harvey Weinstein, ha dovuto lasciare la sua Italia natale. Non dimentichiamo Laura Boldrini, presidente della Camera dei Deputati, che per aver denunciato il sessismo e affermato le sue posizioni femministe ha ricevuto minacce di morte
L'organizzazione è stata fondata da Anna Hutsol nel 2008, in segno di solidarietà con le numerose donne ucraine andate all'estero ingannate da false promesse e finite nel giro della prostituzione. Inizialmente ha guadagnato l'attenzione dei media per le manifestazioni in cui le donne indossavano solo biancheria intima: tuttavia da quando, nell'agosto del 2009, Oksana Shachko protestò in topless a Kiev, le attiviste hanno sempre manifestato allo stesso modo.
Il 18 settembre 2012 è stato aperto un centro Femen nel diciottesimo arrondissement di Parigi e il giorno seguente l'associazione è stata ufficialmente riconosciuta in Francia.
L'inchiesta
Daryna Chyzh, giornalista televisiva ucraina del canale 1+1, è riuscita ad infiltrarsi all'interno del movimento. Secondo il suo reportage, dopo aver partecipato ad una sorta di "provino" ed essersi fatta fotografare a seno nudo, la giornalista si sarebbe trasferita a Parigi per seguire un training su come mostrarsi dinanzi alle telecamere e come denudarsi in maniera eclatante. Daryna avrebbe poi partecipato ad una manifestazione anti-islamica a seno scoperto in un distretto musulmano della città. La reporter ha anche rivelato che le attiviste, oltre ad aver spesato viaggio in aereo, taxi, vitto e alloggio, nonché trucco e cosmesi, percepirebbero un compenso di circa 1000 euro al mese, mentre le dipendenti dei vari uffici coordinativi di Kiev arriverebbero a 2.500 euro. Molto, per un Paese in cui lo stipendio medio di un lavoratore arriva sì e no a 500 euro.
Sempre secondo quest'inchiesta, dietro il movimento si celerebbero importanti personalità del jet set europeo. Femen ha smentito e ha querelato la giornalista ed il network televisivo.