Parlamentari uscenti che vagano con lo sguardo perso, sedi dei partiti prese d’assalto, smartphone bollenti di chiamate e messaggi, fogli e fogliacci scritti e cancellati, maratone notturne. È caos totale a poche ore dalla presentazione delle liste di candidati per le elezioni del 4 marzo. Entro le 20 di lunedì tutti i nomi dovranno essere presentati ai Tribunali e alle Corti di Appello delle diverse circoscrizioni, ma pochi hanno già la certezza di essere in lista.
Sicuramente la candidatura di Stefano Parisi per il centrodestra alla Regione Lazio, contro Roberta Lombardi e Nicola Zingaretti, riapre i giochi. Mentre nel Pd e in Leu, i partiti probabilmente più penalizzati rispetto alla legislatura che si sta per chiudere, lo scontro è alto. E proprio in Leu si registra una rinuncia d’eccellenza: il 'medico di Lampedusa', Pietro Bartolo, ha fatto un passo indietro. Tra gli aggiornamenti lo scambio di seggio tra Emma Bonino e Bruno Tabacci, esponenti di +Europa e Centro democratico e alleati con il Pd, che dovrebbero invertirsi nei collegi di Milano e Roma.
Partito Democratico
Il segretario Matteo Renzi si candiderà nel collegio uninominale del Senato di Firenze-Scandicci e dovrebbe correre almeno anche in ulteriori due collegi proporzionali di Lombardia e Campania. Il premier Paolo Gentiloni si candiderà alla Camera nel collegio uninominale di Roma 1, dove dovrebbe vedersela con l'ex presidente di Legambiente, Rossella Muroni (Leu) e al proporzionale nel collegio Marche Sud e in Campania. Maria Elena Boschi correrà nell'uninominale per la Camera a Trento, in una sfida diretta contro la forzista Michaela Biancofiore. Gli altri ministri correranno nella loro città: Graziano Delrio a Reggio Emilia, Andrea Orlando a La Spezia, Dario Franceschini a Ferrara, Roberta Pinotti a Genova, Luca Lotti a Empoli. Seggio toscano invece per Beatrice Lorenzin. Pier Carlo Padoan, sarà candidato a Siena alla Camera, dove sarà sfida diretta con il leghista Claudio Borghi, responsabile economico del Carroccio. I dem 'cedono' un posto di rilievo, il collegio Bologna 1 al Senato, all'alleato Pier Ferdinando Casini, che dovrebbe vedersela con l'ex governatore emiliano Vasco Errani (Leu). Sempre in Emilia, ma alla Camera, dovrebbe correre Piero Fassino, che dovrebbe sfidare l'ex dem Pierluigi Bersani, ma si fa anche il nome dell'ex Cgil Carla Cantone. Lucia Annibali dovrebbe correre nelle Marche, Paolo Siani a Napoli contro Roberto Fico. L’ex Cgil Teresa Bellanova potrebbe avere come avversario Massimo D'Alema. Resta in campo l'ipotesi della candidatura del figlio del governatore campano De Luca.
Forza Italia
Quasi tutti confermati gli uscenti, con poche eccezioni, tra cui Antonio Razzi. Certamente in lista le donne: Mara Carfagna a Salerno, Nunzia De Girolamo a Benevento, Maria Stella Gelmini in Lombardia, Gabriella Giammanco a Palermo, Stefania Prestigiacomo a Siracusa. Girano i nomi della fedelissima del Cav, Licia Ronzulli in Campania e dell'ex tronista catanese Ylenia Citino, quello dell'attrice Mariagrazia Cucinotta e del compagno di Federica Panicucci, Marco Bacini. Sembra ormai scontata la candidatura per il Senato di Adriano Galliani, in Lombardia, e circola anche il nome del nipote di Bruno Vespa, Andrea Ruggieri. Tra i nomi di altre forze alleate 'ospitate' nelle liste FI si fa quello di lady Mastella, Sandra Lonardo.
Movimento Cinque Stelle
Il candidato premier Luigi Di Maio correrà nel collegio proporzionale Campania 1 come capolista per la Camera, anche Carlo Sibilia correrà in Campania; i fedelissimi di Di Maio, Alfonso Bonafede (capolista in Toscana 3) e Riccardo Fraccaro (capolista in Trentino); carla Ruocco correrà per il proporzionale nel collegio Lazio 1. Il deputato uscente Danilo Toninelli traslocherà invece al Senato nel collegio Lombardia 1, come Matteo Mantero che sarà capolista per il proporzionale in Liguria 1. Tra i senatori uscenti confermati, Vito Crimi (Lombardia 2), Paola Taverna (Lazio 1), Alberto Airola (Piemonte 1, ma non come capolista), Barbara Lezzi (Puglia 2). Tra le new entry, Vincenzo Zoccano, presidente del Forum italiano sulla disabilita' avrà un posto nell'uninominale; Elio Lannutti, presidente Adusbef, capolista nel proporzionale al Senato nel collegio Lazio 2; Gregorio De Falco, famoso come il 'comandante anti-Schettino', in Toscana 2 per il Senato; il giornalista Gianluigi Paragone capolista per il Senato nel collegio Lombardia 3 e Salvatore Caiata, presidente del Potenza calcio, che correrà in Basilicata.
Liberi e Uguali
Il leader e presidente del Senato uscente, Pietro Grasso, correrà al plurinominale a Roma e Palermo; il suo portavoce, Alessio Pasquini, sarà numero due nel listino del proporzionale in Lombardia, dopo la capolista Laura Boldrini (che dovrebbe avere anche un collegio uninominale a Pesaro contro Marco Minniti); l'ex presidente di Legambiente Rossella Muroni sarà candidata a Roma o in Toscana; Anna Falcone dovrebbe correre per un seggio nel nord Italia. Roberto Speranza dovrebbe essere candidato nell'uninominale in Basilicata e nel proporzionale a Roma e in Toscana, mentre il leader di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni, dovrebbe essere in lista a Pisa sia nell'uninominale che nel proporzionale; il leader di Possibile, Pippo Civati, dovrebbe correre in Lombardia. Massimo D'Alema sarà candidato nella sua Puglia, in Salento, sia nell'uninominale che nel listino proporzionale. L'ex leader della Cgil, Guglielmo Epifani dovrebbe essere 'dirottato' in Sicilia per il proporzionale.
Lega
Il segretario Matteo Salvini non ha ancora sciolto la riserva su dove sarà candidato, ma per lui appare scontato il collegio di Milano. Siglato l'accordo in Sardegna con Psd'az: il segretario Christian Solinas sarà capolista al Senato, alla Camera ci saranno due capolista sardi. L'uscente Roberto Calderoli dovrebbe essere confermato al Senato in Lombardia, così il vice di Salvini, Giancarlo Giorgetti alla Camera a Varese. Circola l'ipotesi di una candidatura anche per l'altro vice di Salvini, l'europarlamentare Fontana. L'avvocatessa di Andreotti, Giulia Bongiorno, sarà candidata in diverse circoscrizioni per la Camera. Sicure anche le candidature dell'economista 'no-euro' Alberto Bagnai e quella di Claudio Borghi, a Siena contro il ministro Padoan. Resta l'incognita sulla riconferma di Umberto Bossi.