Prevale la personalizzazione della politica, nessun riferimento alle famiglie europee come Ppe, Pse, antieuropeisti come Ukip (M5s) o nazionalisti alla Le Pen (Lega).
I 103 simboli depositati al Viminale per le elezioni politiche 2018 contengono soprattutto i nomi dei rispettivi leader: Berlusconi, Salvini, Meloni, Bonino, Lorenzin, Grasso, Pirozzi, Pivetti, Sgarbi, Parisi, Merlo. Solo il Movimento 5 Stelle muove in direzione opposta e toglie ogni riferimento a Beppe Grillo dal simbolo.
Confermato il carattere personale dei simboli di Pd, Noi con l'Italia-Udc, Insieme (lista formata da Psi, Verdi, prodiani), Pri, Psdi, Pli, Msi, Casapound, Svp, Partito Sardo d'Azione, Liga veneta Repubblica.
Perché ci sono meno contrassegni del solito?
La novità del 2018 è un ridotto afflusso di simboli al Viminale. Siamo passati dai 219 del 2013 ai 103 di oggi. Il picco fu raggiunto nel 1994 con 312 contrassegni. Le motivazioni di questo calo sono molteplici: la principale è la richiesta di una dichiarazione di trasparenza che deve obbligatoriamente essere autenticata da un notaio e accompagnata da un cd-rom.
Questo comporta il costo di almeno un centinaio di euro, il che ha scoraggiato molti pretendenti. "Si nota l'assenza di alcuni 'disturbatori' storici - spiega Gabriele Maestri, autore del libro 'Per un pugno di simboli' e profondo conoscitore della materia elettorale - ad esempio non ci sono simboli 'furbetti' come in passato avvenne con i nomi di Monti e Grillo".
Altro motivo è che ciascun rappresentante legale della forza politica e ciascun titolare di contrassegno può presentare un solo simbolo.
Quei vecchi simboli che non muoiono mai
Il ramoscello d'ulivo compare nei simboli di Pd e Insieme. La Margherita ha presentato il proprio simbolo solo a titolo cautelativo. La fiamma compare nei simboli di 'Forza Nuova e Fiamma Tricolore' che correranno insieme, Fdi, Msi, Destre Unite, Movimento Sociale.
La falce e martello compare nei simboli del Partito comunista di Rizzo e nel contrassegno 'Per una sinistra rivoluzionaria' che ingloba il 'Partito comunista dei lavoratori' di Ferrando. Lo scudocrociato appare nel simbolo dell'Udc e nella 'Democrazia Cristiana' di Giovanni Fontana. Il garofano è con il Nuovo Psi. L'edera con il Pri. Il sole nascente con il Psdi.
In quanti si sono presentati come coalizione?
Le coalizioni sono tre: centrosinistra con cinque partiti (Pd, + Europa, Insieme, Civica Popolare Lorenzin, Svp); centrodestra con quattro partiti (FI, Lega, FdI, Noi con l'Italia-Udc); l'inedita alleanza, raccolta delle firme permettendo, di 'Movimento Poeti d'azione' e 'No riforma forense'. Tutti gli altri partiti corrono in solitario.
All'estero Fi, Lega e FdI hanno presentato il simbolo congiunto 'Salvini-Berlusconi-Meloni'. Pd, + Europa, Civica Popolare Lorenzin, Leu, 'Noi con l'Italia-Udc', 'Rinascimento Sgarbi', 'Italia madre' di Irene Pivetti, 'Lista del Popolo per la Costituzione' di Ingroia, Maie, salvo desistenze e raccolta firme permettendo, correranno in competizione tra loro. Per quanto riguarda la raccolta delle firme, saranno esentati i gruppi presenti in Parlamento e le liste collegate: Bonino avrà la manleva dal Centro Democratico, Lorenzin da Alternativa Popolare, Insieme dal Psi, Pri da Ala, Epi-Parisi da Civici e Innovatori.
All'estrema destra competeranno Casapound, Fn-Ft, Msi, Movimento Sociale e Movimento Politico dei Forconi. All'estrema sinistra 'Partito comunista', 'Potere al popolo' e 'Per una sinistra rivoluzionaria'. Ci sono poi le liste di Ingroia 'Lista del popolo per la Costituzione' e di 'Sergio Pirozzi Presidente' (quest'ultima solo per Lazio Senato). Infine una curiosità: il Pd è il penultimo simbolo depositato in ordine cronologico. Renzi ha twittato la sua firma solo dopo le 13 di oggi. Il contrassegno è stato depositato alle 14,45, Il termine scadeva alle 16. Chiude la lista dei simboli depositati al Viminale 'Italia dei diritti'.