"Prima ero il sindaco montanaro inadeguato a guidare la Regione Lazio. Poi ero il candidato con i fascisti accanto. Poi sono diventato 'Zingarozzi', il comunista travestito da uomo di centrodestra, che vuole aiutare Zingaretti. Adesso sembra che sono di nuovo fascista, con il busto del duce anche in bagno, e i veri amici di Zingaretti mi attaccano. Domani chissà. Con me viene usato lo stesso metodo usato ossessivamente per 24 anni con Silvio Berlusconi".
Il sindaco di Amatrice e candidato alla presidenza della Regione Lazio, Sergio Pirozzi, passa al contrattacco e, dopo le critiche per quello che ha detto sul fascismo e su Mussolini, ribadisce il suo punto di vista: non tutto quello che il Duce fece è da buttar via. "Le mie parole sul Duce sono state strumentalizzate, non solo dai cosiddetti 'falchi', quelli che volano su un'informazione sbagliata e taroccata, ma anche, forse, da qualche amico di Zingaretti che vedendo i sondaggi ha iniziato ad aver paura di me" ha detto.
"Quello messo in campo nelle ultime ore è un tentativo montato ad arte per depistare, il più classico dei tentativi per buttarla in caciara. A queste persone posso soltanto dire di stare sereni - aggiunge Pirozzi - perché nella mia lista ho anche gente che viene dal mondo della sinistra e che riconosce al sottoscritto una storia che va oltre le etichette, e che vuole raccontare tutta un'altra storia".
Il 'metodo Berlusconi'
"Berlusconi per i suoi avversari, soprattutto a sinistra ma anche a destra, è sempre stato descritto come il male assoluto. Mancava solo che gli attribuissero l'incendio di Roma o l'omicidio di Kennedy - aggiunge il primo cittadino del paese distrutto dal terremoto del 2016 - Chi teme la popolarità e la diversità rispetto alla politica tradizionale reagisce così.
Il ticket con Bertolaso
"Se i partiti di centrodestra vogliono possiamo fare un ticket, con me presidente e Gasparri, o Rampelli. Me lo propongano e vediamo. La persona perfetta per questa corsa sarebbe Guido Bertolaso, una persona capacissima, perbene, un vero uomo del fare" dice Pirozzi, in un'intervista al Corriere della Sera. "Quando ci fu il terremoto ad Amatrice, Bertolaso venne da me e mi aiutò in ogni passaggio, sapeva quello che si doveva fare e come. E' una persona meravigliosa".