Lo scontro sugli "impresentabili" tra M5s e centrodestra, conferma che in questi giorni la Sicilia è diventata l'ombelico del mondo politico. Scontata l'attenzione del Pd sul test elettorale nell'isola, ora i toni si alzano anche tra gli altri competitor. Anzi, i sondaggi che vedono Nello Musumeci e Giancarlo Cancelleri testa a testa relegano il Pd a un ruolo di secondo piano. Le stoccate più forti ormai si registrano tra i due possibili vincitori. Ecco la spiegazione dell'escalation degli attacchi di Beppe Grillo alla lista di centrodestra al grido di 'fuori gli impresentabili'.
La fetta di elettori ancora contendibili
Ed ecco perché il M5s ha respinto con virulenza al mittente la battuta del leader leghista Matteo Salvini che ha annunciato come, in caso di mancata vittoria del centrodestra alle elezioni politiche, chiamerà per primo proprio Grillo: non Renzi, non Gentiloni né l'ex alleato Alfano, ma proprio il garante M5s. Del resto, da tempo gli studiosi di flussi elettorali spiegano che c'è una fetta di elettori che sono contendibili sia dalle destre che dai grillini, e alcuni temi antieuropei e identitari sono in parte sovrapponibili. Lo stop del M5s è stato secco e immediato; oltre ai tanti parlamentari, ci ha pensato il giovane leader in persona a chiudere la porta a ogni trattativa. Fedele alla linea dell'autosufficienza Luigi Di Maio ha accusato Salvini di stare con gli impresentabili. Fine del dialogo, almeno fino a dopo le elezioni.
Il ruolo di Berlusconi 'allenatore'
Ma al di là del freddo risultato, chi sarà cioè il nuovo governatore della Sicilia, andranno letti bene anche i risultati parziali. Quale sarà il partito più forte all'interno del centrodestra? E chi si potrà intestare l'eventuale vittoria? Silvio Berlusconi, uomo sensibile ai sondaggi e abile protagonista delle campagne elettorali ha fiutato l'aria e ha deciso di raddoppiare il suo impegno nell'isola, scegliendo Catania e Palermo come piazze per i suoi comizi. Il suo obiettivo è restare il dominus della coalizione, nelle ultime ore ha parlato di "allenatore". Insomma, la voglia di fare il pieno di voti in Sicilia e di prefigurare così la sua centralità anche alle politiche resta il suo faro. Se basterà a vincere e tornare al governo del paese è presto per dirlo. Intanto il leader di Forza Italia si tiene le mani libere e con una battuta lancia un amo sia ad Antonio Tajani, in caso di exploit del centrodestra, sia all'attuale premier, in caso di stallo, perche è "gentile, rispettoso e dinamico". Le pedine cominciano a disporsi sulla scacchiera di una partita che avrà bisogno di molte mosse.