Il 12 settembre il tribunale di Palermo ha sospeso in via cautelativa l’esito delle ‘regionarie’, le consultazioni interne al Movimento 5 Stelle (leggi articolo del Sole 24 Ore) dalle quali sarebbe dovuto uscire il nome del prossimo candidato a guidare il non-partito per le elezioni Siciliane. E da allora l’attivista Mauro Giulivi, il cui ricorso è all’origine di questo stop, è sotto il tiro dei sostenitori del Movimento, che lo accusano e lo minacciano (leggi articolo di Repubblica). E con lui minacciano anche la compagna Chiara Di Benedetto, deputata del Movimento.
Giulivi aveva subito una sospensione da parte dello staff del movimento per essersi rifiutato, in occasione delle ‘comunarie’ di Palermo, di firmare il codice etico che, sempre per lo staff, sarebbe obbligatorio. A sua difesa l’attivista ha replicato spiegando che non gli fu dato materialmente il tempo (leggi articolo sul Corriere della Sera). E ora che per Grillo il nome del prossimo candidato all’assalto di Palazzo dei Normanni è quello di Giancarlo Cancelleri, Giulivi minaccia di portare fino in fondo la sua protesta, da solo e schivando il veleno degli altri grillini.
Signor Giulivi, si aspettava che alla fine dell'udienza cautelare il giudice avrebbe sospeso, seppure in via interlocutoria, l'esito delle 'regionarie'?
"Si, me lo aspettavo. Leggendo le carte è facile rendersi conto che la mia esclusione sia avvenuta in maniera illegittima e senza una reale motivazione e ciò è stato riconosciuto anche dal giudice, ed è grave che il Movimento non rispetti tale decisione. Non è la prima volta che un tribunale si esprime su simili questioni".
Nel suo post del 12 settembre scrive "non possiamo permetterci sbavature, noi che siamo l'unica alternativa per la Sicilia e per il nostro Paese". Gli attriti con il M5S mi pare inizino a fine del 2016 e i fatti recenti sono un diretto strascico di quelle maledette ‘comunarie’. C'è ancora un "noi"?
"Sono stato escluso dai candidati al Consiglio Comunale di Palermo in maniera illegittima e, nonostante volessi firmare il codice etico, non sono stato messo nelle condizioni di farlo, e anche questo è stato riconosciuto dal giudice. C'è ancora un noi, certamente, ed è fatto da chi difende la legalità, l'ambiente, da chi porta avanti i principi cardine del Movimento 5 Stelle, che sono sempre quelli, non cambiano".
Cancelleri, oltre che prossimo candidato per il M5S alle regionali siciliane, fa parte del Comitato d'Appello che dovrebbe valutare il suo reintegro nelle consultazioni. Lei si è rivolto a questo Comitato?
"Io non sono mai stato sanzionato quindi non devo rivolgermi a nessun comitato d'Appello e poi, a questo punto, c'è un'ordinanza del giudice che va rispettata".
Giancarlo Cancelleri
Sempre in un post su Fb scrive "diversi attivisti sono stati sospesi preventivamente per impedirgli, ammesso che lo vogliano, di partecipare a tale selezione". C'è una strategia di eliminazione della concorrenza dentro il M5S?
"Il Movimento 5 Stelle ha fatto della trasparenza e dell'onestà le proprie bandiere. Se c'è chi sta portando avanti strategie di eliminazione sta creando un grosso danno al Movimento. Si può lavorare tutti insieme se si pone fine a questi comportamenti, contrari alla legge, discriminatori e tipici della vecchia politica. Il Movimento 5 Stelle è altro".
Negli ultimi giorni è stato oggetto di una valanga di insulti, che vengono evidentemente da sostenitori del Movimento, e che hanno colpito sia lei che la sua compagna, la deputata Chiara Di Benedetto. Spesso questa violenza è stata incoraggiata e istigata dai vertici del M5S. Ora che ne è vittima, non pensa che anche prima si sarebbe dovuto usare maggiore senno dialettico?
"Probabilmente si è esagerato anche in passato ma questo non mi appartiene, il M5S ha sempre condannato la violenza, anche quella verbale, i fanatici e violenti vanno isolati e allontanati e non incentivati. Il rispetto, della legge così come della persona, dovrebbe ispirare tutti noi, sempre".