“Io sarei per portare l'obbligo scolastico a 18 anni perché un'economia come la nostra, che vuole davvero puntare su crescita e benessere, deve puntare sull'economia e sulla società della conoscenza”. Lo ha detto la ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli durante il Meeting di Rimini ribadendo in realtà un concetto già espresso.
"Una rivisitazione complessiva dei cicli"
In un’intervista a Sussidario.net Fedeli aveva detto “Una rivisitazione complessiva dei cicli” che “ha una sua logica. Dovremmo pure arrivare all’obbligo fino a 18 anni. Lo dico perché lo credo fermamente”. Secondo il ministro "bisogna intervenire sulla qualità della didattica. E dunque sulla qualità formativa dei docenti. Aggiornamento costante, utilizzo di nuove tecnologie per venire incontro alle condizioni nuove e diversificate degli apprendimenti". E conclude “Servono docenti così preparati da venire incontro a tutti. Altrimenti non ce la facciamo” (Huffington Post).
"Il corporativismo? C'è anche nelle scuole"
I docenti vogliono più soldi, chiede Sussidiario.net. “Hanno ragione”, risponde la ministra. che poi si lascia andare ad un commento sulle resistenze ricevute dalla riforma della scuola. “Perché la Buona Scuola, che ha elementi di qualità innovativa straordinari, ha subito un fallimento? Perché ha incontrato resistenze, certo, ma questo perché il riformismo deve sempre accompagnarsi nei suoi processi al supporto da parte dei soggetti che lo devono attuare. Se poi mi chiede se ci sono corporativismi, le dico di sì, che ci sono, nella scuola come in tutti mondi della rappresentanza”.