La base M5s detta il programma in tema di politica estera. Le priorità, scelte tra i dieci punti sottoposti a consultazione, sono lo stop ai trattati internazionali come Ttip e Ceta, sovranità dei Paesi membri e il no all'austerità. Il tutto suona come una chiusura a una globalizzazione troppo spinta e a un ritorno all'indipendenza degli Stati. Via anche le basi Usa e le sanzioni alla Russia
Come hanno votato
Gli iscritti certificati hanno potuto votare il programma Esteri del M5S attraverso la piattaforma telematica Rousseau. Le preferenze espresse sono state 69.891 da 23.481 militanti del Movimento.
Cosa chiedono i militanti
- Contrasto ai trattati internazionali come Ttip e Ceta ( 14.431 voti). Secondo il moVimento i trattati che l'Unione Europea sta negoziando "mettono a rischio i diritti dei lavoratori, i diritti sociali , la preservazione dell'ambiente, della biodiversità e delle risorse territoriali".
- Sovranità e indipendenza (10.693 voti). "Rispetto dell'autodeterminazione dei popoli la sovranità, l'integrità territoriale e sul principio di non ingerenza negli affari interni dei singoli paesi".
- Un'Europa senza austerità (8.529 voti). "Gli elettori ci chiedono di uscire dalla logica di un'Europa tutta banche e finanza per andare verso un'Europa della solidarietà, commenta Manlio Di Stefano, il probabile capo della diplomazia in un governo targato M5S. Dal terzo punto più votato è sparito il riferimento all'euro, il nodo non è stato quindi sciolto e sarà tema del referendum consultivo sull'uscita dell'Italia dalla moneta unica.
- Ripudio della guerra (6.814 voti). Il Movimento 5 Stelle dice no a "ogni intervento armato ovunque si vogliano ripercorrere gli errori (crimini) del passato fatta eccezione per le truppe di mera interposizione pacifica".
- Smantellamento della Troika (6.589 voti). Al lavoro anche per lo smantellamento del MES (Fondo "Salva Stati") e della cosiddetta "Troika", organismi sovranazionali che - secondo il moVimento - "hanno appaltato la democrazia delle popolazioni imponendo, senza nessun mandato popolare, le famigerate rigorose condizionalità".
- Disarmo come premessa alla pace (5.548 voti). Sì al disarmo per "l’affermazione di società pacifiche" e la riduzione del finanziamento illecito e del traffico di armi. Il moVimento si impegnerà, inoltre, a sviluppare "nuove forme di relazioni internazionali che garantiscano pace e stabilità nonché nuovi modelli di produzione compatibili con la preservazione della Madre Terra e dell'eguaglianza sociale".
- Russia: un partner economico e strategico contro il terrorismo (5.324 voti). "Le sanzioni, e le conseguenti contromisure volute da Mosca - sostengono i Cinquestelle - hanno pesato sull'export italiano per 3,7 miliardi di euro nell'ultimo anno complicando, inoltre, ogni possibile forma di collaborazione in tema di lotta al terrorismo. Il moVimento lavorerà per un ritiro immediato delle sanzioni e per il rilancio della cooperazione con quello che considera un partner strategico fondamentale".
- Riformare la NATO (4.547 voti). Il Movimento punta al "disimpegno dell'Italia da tutte le missioni militari della NATO. Consideriamo, inoltre, il nostro territorio indisponibile per il deposito e il transito di armi nucleari, batteriologiche e chimiche nonché per installazioni e addestramenti che ledano la salute degli italiani". Un superamento, questo, che verrebbe molto apprezzato da Putin.
- Risoluzione dei conflitti in Medio Oriente (4.219 voti). Il moVimento spinge per la cessazione immediata dell'interventismo militare. Nel rispetto della non ingerenza degli affari interni dei singoli Paesi e della cooperazione tra i popoli, lavorerà prioritariamente al riconoscimento dello Stato di Palestina nei confini stabiliti dalle Nazioni Unite nel 1967, alla cessazione di quegli embarghi economici che colpiscono quasi esclusivamente le popolazioni civili (come nel caso della Siria) e all'embargo totale di armi a tutti quei Paesi sospettati di finanziare direttamente o indirettamente i terroristi internazionali.
- Nuovi scenari di alleanze per l'Italia (3.197 voti). A guidare le relazioni internazionali sarà il "multilateralismo" per "allargare i rapporti economici e diplomatici a nuove alleanze strategiche come quelle dei BRICS, delle organizzazioni regionali presenti in America Latina o ad altre che nasceranno in futuro, al fine di promuovere una crescita politica, economica e sociale dell'Italia".