Quattordici senatori e 37 deputati, questi i numeri del Movimento per la Democrazia e il Progresso il gruppo nato dalla scissione con il Partito Democratico e tenuti a battesimo da Roberto Speranza e Pier Luigi Bersani. Stando così le cose, non dovrebbe essere a rischio la tenuta della maggioranza.
Alla Camera tra le sue fila 20 ex Pd e 17 provenienti da Sel-Si
Mpd sarà, dopo Pd, M5S e Forza Italia, il quarto partito più grande e ha deciso di sedersi in Aula alla sinistra del Pd. Il capogruppo è il 37enne ex cuperliano Francesco Laforgia, che a Montecitorio fa parte della commissione Bilancio, e il tesoriere sarà Danilo Leva. Tra le fila del nuovo soggetto politico sono 20 gli ex Pd e 17 provengono, invece dal Sel-Si.
Ecco la lista dei 37 deputati di Mdp:
Roberta Agostini, Tea Albini, Pier Luigi Bersani, Franco Bordo, Luisa Bossa, Angelo Capodicasa, Eleonora Cimbro, Alfredo D’Attorre, Donatella Duranti, Guglielmo Epifani, Claudio Fava, Ciccio Ferrara, Vincenzo Folino, Paolo Fontanelli, Aniello Formisano, Filippo Fossati, Carlo Galli, Florian Kronblichler, Francesco Laforgia, Danilo Leva, Giovanna Martelli, Gianni Melilla, Delia Murer, Marisa Nicchi, Giorgio Piccolo, Michele Piras, Stefano Quaranta, Michele Ragosta, Lara Ricciatti, Arcangelo Sannicandro, Arturo Scotto, Roberto Speranza, Nicola Stumpo, Adriano Zaccagnini, Giuseppe Zappulla, Filberto Zaratti, Davide Zoggia.
A Palazzo Madama il nuovo gruppo è di 14 senatori
Al Senato il gruppo è formato quasi totalmente da bersaniani ed è determinante per le sorti della legislatura. In tutto 14 senatori guidati dal capogruppo Maria Cecilia Guerra, ex viceministro del Lavoro del governo Letta, e con Federico Fornaro tesoriere.
Ecco la lista dei 14 senatori di Mdp:
Filippo Bubbico, Felice Casson, Paolo Corsini, Nerina Dirindin, Federico Fornaro, Maria Grazia Gatti, Miguel Gotor, Manuela Granaiola, Maria Cecilia Guerra, Doris Lo Moro, Maurizio Migliavacca, Carlo Pegorer, Lucrezia Ricchiuti e Ludovico Sonego.
Mpd: "Non metteremo a rischio la maggioranza"
"La fiducia non è mai cieca ma il fuoco amico non arriverà da noi", ha assicurato a capogruppo al Senato, Maria Cecilia Guerra. Anche Roberto Speranza conferma la linea di responsabilità: " Non siamo per l'avventura" ma di certo il neonato Mpd vuole farsi sentire, soprattutto sui nodi fondamentali come voucher e sicurezza.
Renzi sceglie lo scontro, Emiliano punta a riunire il centrosinistra
"La sinistra è più grande dei singoli leader che decidono per i fatti loro quando andare e quando restare, tradendo gli ideali della ditta". La ditta è un copyright di Pierluigi Bersani e a lui è diretto l'affondo di Matteo Renzi. A lui e a quanti lo hanno seguito nell'esodo dal Partito Democratico verso il Movimento per la Democrazia e il Progresso.
E se il candidato alla segreteria Renzi sceglie la strada dello scontro, un suo competitor si dice invece pronto a lavorare per fare rientrare gli scissionisti. "Se diventerò segretario cercherò di riunire il centro sinistra, dal centro del cattolicesimo democratico alla sinistra. Ma cercherò anche di riportare a casa la scissione voluta dal segretario uscente", promette Michele Emiliano.
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