Roma - L'Assemblea Nazionale del Partito Democratico ha approvato la relazione del segretario, Matteo Renzi, con 481 voti favorevoli, dieci contrari e due astenuti. L'appuntamento era stato indicato come l'inizio della fase congressuale, ma durante il suo intervento il segretario, Matteo Renzi, ha annunciato che "per il congresso saranno rispattati i tempi previsti dallo statuto".
Il passaggio politico in condizioni normali si verifica ogni 4 anni, tale è la durata in carica del segretario Pd. Ma si riteneva che il risultato referendario e le conseguenti dimissioni di Matteo Renzi potessero imprimere una accelerazione tale da portare a un rinnovo della segreteria entro marzo 2017.
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I Mille - L'Assemblea Nazionale del Pd è composta da mille persone. Ne fanno parte, con diritto di voto, i segretari regionali del partito. I delegati dell'assemblea sono eletti al congresso, contestualmente all'elezione del segretario.
I Poteri - L'assemblea è convocata dal Presidente dell'assemblea in maniera ordinaria almeno una volta ogni sei mesi. I via straordinaria può essere convocata solo su richiesta di almeno un quinto dei suoi componenti. Tra i poteri dell'assemblea c'è anche quello di sfiduciare il segretario con voto favorevole della maggioranza assoluta dei suoi componenti. Se viene sfiduciato il segretario, si procede a nuove elezioni del segretario e dell'assemblea stessa.
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Le Correnti - Le candidature a segretario nazionale vengono presentate in collegamento con liste di candidati a componenti dell'assemblea nazionale. La composizione dell'assemblea rispecchia il risultato della convenzione nazionale. Ad esempio, all'ultimo congresso, Matteo Renzi ha preso il 67,55 per cento dei voti. Ciò significa che il 67,55 per cento dei componenti dell'assemblea fanno parte della sua corrente. Naturalmente, nel corso del tempo, ogni corrente ha visto aumentare o diminuire il numero dei suoi delegati per vicende interne al partito. Alcuni delegati sono passati da una corrente all'altra e, con l'arrivo di Matteo Renzi a Palazzo Chigi, le file renziane hanno acquisito più consistenza.
Elezioni in due fasi - Le elezioni si articolano in due fasi: nella prima, le candidature a segretario nazionale e le relative piattaforme politico-programmatiche sono sottoposte al vaglio degli iscritti che le discutono durante la convenzione dei circoli e le convenzioni provinciali. Nella seconda si svolgono le elezioni vere e proprie. Ogni candidatura, per essere ammessa, deve essere sottoscritta da almeno il dieci per cento dei componenti dell'assemblea nazionale uscente o, in alternativa, da almeno 1.500 iscritti distribuiti in non meno di 5 regioni.
Chi partecipa alle elezioni - Possono essere candidati e sottoscrivere le candidature a segretario nazionale e componente dell'assemblea nazionale solo gli iscritti al Pd in regola con i requisiti di iscrizione nella propria anagrafe alla data nella quale viene deliberata la convocazione delle elezioni. Per partecipare in qualità di elettrici ed elettori occorre essere cittadini italiani o europei. Ma possono partecipare anche cittadini di Paesi extra europei, purchè in possesso del permesso di soggiorno. A elettrici ed elettori viene richiesto il versamento di una somma di denaro contenuta (ad oggi la cifra richiesta è di 2 euro).
Gli ultimi eletti - L'ultima volta che è stata eletta l'assemblea del Pd è stato l'8 dicembre 2013, giorno in cui Matteo Renzi trionfò alle primarie con il 67,55 per cento ottenuto contro Gianni Cuperlo e Pippo Civati.