Roma - Terminato l'ultimo giorno di consultazioni al Quirinale, tutti i gruppi parlamentari si sono espressi. Ora la palla passa al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che "nelle prossime" ore valuterà e prenderà "le iniziative necessarie per la soluzione della crisi di governo". "Spero - si è augurato il capo dello Stato - che il clima politico possa articolarsi, in modo dialettico, ma sereno e costruttivo".
Dopo il rifiuto delle opposizioni alla proposta di formare un governo di responsabilità nazionale, il Partito Democratico si affida al presidente per trovare una soluzione alla crisi e garantisce al Colle il massimo sostegno, come chiarito dal capogruppo del Pd al Senato, Luigi Zanda, al termine dell'incontro con il Presidente della Repubblica. "La direzione del Pd aveva trovato la quadra su un governo di responsabilità nazionale con la più larga partecipazione possibile fra le forze in Parlamento - ha affermato Zanda - quindi anche delle opposizioni, con l'obiettivo di andare al voto il prima possibile". "Abbiamo registrato - ha chiarito - un larghissimo rifiuto a questa prospettiva, quindi abbiamo assicurato tutto il nostro sostegno alle soluzioni che il Presidente della Repubblica riterrà opportuno dare alla crisi".
Secondo Silvio Berlusconi per uscire dalla crisi l'"unica strada possibile è l'approvazione in tempi rapidi di una legge elettorale condivisa" per poi "consentire agli italiani di esprimersi con il voto". Il leader di Forza Italia, al termine dell'incontro con il Presidente della Repubblica nella prima delle tre consultazioni pomeridiane al Colle, ha spiegato: "Non siamo disponibili a entrare in nessun governo. Abbiamo precisato però al capo dello Stato che Forza Italia non è disponibile a partecipare o a sostenere governi di larga coalizione. Compete al Partito Democratico, che controlla ancor oggi la maggioranza parlamentare in entrambe le Camere, assumersi la responsabilità di esprimere e sostenere un governo per la parte restante della legislatura, che auspichiamo il più breve possibile".
La posizione del Movimento 5 Stelle resta la stessa. "Renzi ha fallito e qualunque nuovo governo calato dall'alto non avrebbe legittimità popolare", hanno riferito Giulia Grillo e Luigi Gaetti. "Abbiamo chiesto al Presidente Mattarella il percorso più rapido per andare al voto con la legge elettorale che sarà certificata dalla Consulta nelle prossime settimane".
Nell'ultimo giorno di consultazioni si è profilata intanto la figura del nuovo presidente del Consiglio: l'incarico dovrebbe andare all'attuale ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, sul cui nome c'è un via libera del presidente uscente Matteo Renzi.
La prima delegazione a salire al Colle in mattinata è stata quella di Sinistra Italiana, guidata dai capigruppo di Camera e Senato, che ha espresso un chiaro no sia all'ipotesi di un Renzi-bis che a quella di un governo Gentiloni. SI chiede un governo che faccia la legge elettorale e porti il paese al voto.
Insieme al toto-presidente, è in corso il toto-ministri. Il Quirinale sarebbe orientato a mantenere il più possibile inalterata la squadra di governo uscente ma non sarà un governo-fotocopia. A rischio, secondo le prime ipotesi, i ministri Boschi, Giannini, Madia e Poletti.
Il presidente uscente passerebbe quindi la mano al suo ministro degli Esteri per lanciare il congresso del partito. Il 18 dicembre l'assemblea nazionale per fissare congresso e primarie in tempo per le nuove elezioni.
Intanto, su Twitter il capogruppo dei deputati di Forza Italia ha stigmatizzato le consultazioni parallele di Matteo Renzi a palazzo Chigi
e poi ritwittato l'annuncio del vertice di Forza Italia con Berlusconi a palazzo Grazioli per preparare la delegazione all'appuntamento delle 16 al Quirinale.
Ala si è detta invece pronta a sostenere qualsiasi presidente del Consiglio: "Renzi, un altro tipo di governo purché il Paese esca da questa impasse". Lo ha detto il leader del partito Denis Verdini al termine dell'incontro con il Presidente Mattarella
Su Facebook, il direttore di Tg La 7 Enrico Mentana ha tratteggiato i contorni della partita che sta giocando Matteo Renzi.
Area Popolare è favorevole a un governo "di comune responsabilità di tutte le forze volenterose" per affrancare i problemi dell'economia, delle banche e la riforma elettorale ha detto il leader Angelino Alfano o se ciò non fosse possibile a una "prosecuzione nell'esecutivo Renzi nelle forme che il presidente Mattarella riterra' opportune".
Intanto il deputato M5S Alessandro Di Battista ha parlato di "attacchi" a M5S e su Facebook ha scritto: "Sono solo il preludio di quel che accadrà nella campagna elettorale per le prossime elezioni politiche". Nel lungo post osserva: "Un intero sistema di potere (come già fatto per il referendum) proverà a spaventare i cittadini. Spaventano perché sono loro ad essere terribilmente spaventati. Noi risponderemo colpo su colpo in piazza con la partecipazione e il sorriso".