Roma - L'Europa deve ascoltare l'appello di Matteo Renzi per "una soluzione condivisa all'emergenza dei migranti", anche perche' il rischio che il traffico di esseri umani venga sfruttato dai terroristi per colpirla e' reale. Per stabilizzare la Libia bisogna "riconoscere un ruolo al generale Haftar", mentre il futuro della Siria "non puo' dipendere dal destino di un solo uomo", cioe' Assad. Lo afferma il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon in una intervista a 'La Stampa', in occasione della visita di saluto al Vaticano e all'Italia che comincia oggi. Circa il Roma nelle relazioni internazionali "L'Italia e' stata una pietra angolare della pace e la sicurezza regionale e internazionale, e continuera' a esserlo quando nel 2017 diventera' membro non permanente del Consiglio di Sicurezza, condividendo il seggio con l'Olanda dopo uno storico accordo. E' il maggior contributore occidentale di truppe e polizia per le operazioni di pace, e svolge un ruolo attivo dalla Libia al Libano. Accolgo con favore l'annuncio del premier Renzi di usare la leadership del G7 nel 2017 come "occasione per riflettere sulla lotta contro poverta' e fame"".
Quanto agli appelli di Renzi che chiede alla Ue di fare di piu' per le migrazioni "Apprezzo i coraggiosi sforzi compiuti da molti uomini e donne italiane nei soccorsi, ed elogio il governo per avere dedicato le sue risorse a salvare vite in mare. L'Italia ha dimostrato anche compassione per chi arriva. Il vostro Paese - aggiunge il segretario generale dell'Onu - sta sopportando un pesante onere in Europa, visto l'ampio numero di rifugiati e migranti ricevuto, e cio' ha avuto un impatto significativo sulla societa' italiana. Come leader, abbiamo la responsabilita' di affrontare le difficili questioni associate con l'integrazione, attraverso un dialogo aperto, costruttivo e inclusivo. Accolgo con favore gli sforzi in corso di Italia e Ue per contrastare il traffico di esseri umani, e incoraggio l'Italia a continuare la cooperazione con i partner europei, per forgiare un'autentica risposta comune. Condivido la visione di Renzi secondo cui abbiamo bisogno di un approccio di lungo termine per gli ampi movimenti di popolazioni, incluso affrontare i motivi alla radice. Dobbiamo anche gestire le cause, come i conflitti e le violazioni dei diritti umani, che forzano molte persone a cercare una vita migliore. Bisogna lavorare insieme per attuare le misure economiche, commerciali, di sviluppo, umanitarie, diplomatiche e di sicurezza necessarie. La sfida non e' insormontabile, se la comunita' internazionale condivide le responsabilita'. La Dichiarazione di New York del settembre scorso e' un passo importante, ora bisogna mantenere gli impegni presi".(AGI)