Roma - "Io porto avanti un contributo. Chi sara' l'erede di Berlusconi lo capirara' l'elettorato. Anche se oggi non c'e' un problema di eredita' perche' Berlusconi e' attivo e vivo. Il problema e' chi sara' il candidato che sfidera' Renzi alle politiche". Lo ha detto Stefano Parisi a "L'intervista" di Maria Latella su Sky Tg24. ("Sono convinto che con la scadenza elettorale l'unita' si trova. Quello che conta e' ricostruire le fondamenta programmatiche e culturali del centrodestra". Parisi ha ribadito che "il centrodestra vince se e' unito" e fatto l'esempio di Milano, dove "le ragioni dell'unita' le abbiamo trovate e il programma l'ho fatto io". Secondo Parisi, "posizioni radicali" come quelle della Lega di Matteo Salvini o quelle di Beppe Grillo, "non saranno mai maggioritarie ma sempre di nicchia".
Quanto al referendum "Renzi dovrebbe dire che l'Italia non entra nel caso sia in caso di vittoria del Si' che in caso di vittoria del No". Secondo Parisi, il premier "ha spostato l'attenzione sulla sua carriera pensando di ricattare l'opinione pubblica" e che cio' "si sta rivelando un boomerang per l'Italia e per Renzi stesso, come dimostra il fatto che l'aumento di capitale di Mps e' sospeso fino al referendum". Dunque, secondo Parisi, che non c'e' rischio caso "Renzi lo deve dire forte a Goldman Sachs e alle banche che sono intorno a Mps. Molti votano Si' perche' hanno paura di una crisi economica, e invece non e' vero. Con il No si riprendera' un percorso riformatore molto piu' efficace". Parisi ha poi affermato che "la legge elettorale va rifatta e servira' il tempo per modificarla" prima di nuove elezioni. (AGI)