"Io non mollo". Così il sindaco di Roma Virginia Raggi ha risposto ai cittadini che, durante la cerimonia per l'anniversario dell'8 settembre a Porta San Paolo, la incitavano ad andare avanti nonostante le difficolta' degli ultimi giorni. Alla prima uscita dopo la telefonata col leader M5S Beppe Grillo, che al momento ha deciso di non incontrarla ma che l'ha difesa nel comizio col Direttorio a Nettuno, la Raggi dice solo queste tre parole sul caos che ha investito il Campidoglio. Alla cerimonia per l'8 settembre la sindaca e' stata circondata da troupe televisive e giornalisti mentre cercava di raggiungere l'auto a conclusione dell'evento. Nella ressa dei cronisti, che l'hanno seguita mentre lasciava il parco della Resistenza accanto a Porta San Paolo, la Raggi e' stata urtata alla testa da una delle telecamere presenti. Diversi i cittadini che l'hanno incoraggiata: "Sei meglio di un raggio di sole", le ha gridato un uomo facendo un gioco di parole sul suo nome. "Non mollare" e' stato invece l'invito di una donna che assisteva alla cerimonia. E lei ha risposto: "Io non mollo".
Sul caso politico di Roma e' tornato a farsi sentire il sindaco di Parma Federico Pizzarotti, 'eretico' M5s sospeso dal movimento e in attesa di verdetto definitivo per non aver comunicato ai vertici pentastellati di aver ricevuto un avviso di garanzia in relazione alle nomine dei vertici del teatro Regio di Parma. "Secondo me - dice Pizzatotti all'Agi - con le loro non spiegazioni, Di Maio e Raggi escono indeboliti entrambi. Ma quello che e' peggio, ne esce indebolito il Movimento scoprendo le proprie debolezze. Per me che ne faccio parte dall'inizio - sottolinea ancora - e che vedo questo cambiamento, e' una sofferenza. Lo spirito iniziale era diverso". Su analogie tra Pizzarotti e Raggi sul fronte dell'autonomia nella scelte, il sindaco di Parma osserva: "E' presto per dirlo. Lo capiremo tra sei mesi o un anno".
Lo tsunami continua a produrre strascichi anche tra i vertici del Movimento "Io non cado nel classico 'divide et impera'..." così Alessandro Di Battista, nei corridoi della Camera con al braccio il casco con logo #iodicono, risponde ai cronisti che gli chiedono se adesso si apra un 'derby' di leadership nel Movimento 5 Stelle tra lui e Luigi Di Maio.
"Ma figuriamoci, io non ci casco nella logica del 'divide et impera' che esiste da duemila anni. Se lo sono inventato i romani... Ma io ormai non li leggo piu' i giornali, gliel'ho detto anche a mia madre...". Poi, altro non dice il deputato 5 Stelle a chi gli chiede se il Direttorio sara' allargato (ipotesi che secondo fonti del Movimento non sarebbe al momento sul tavolo) e si allontana per andare a salutare i colleghi al gruppo della Camera; poi un po' di riposo dopo il 'Costituzione coast to coast' che lo ha impegnato tutta l'estate e che potrebbe avere un'appendice in Sicilia, forse poco prima di 'Italia 5 Stelle', la manifestazione prevista per il 24 e 25 settembre a Palermo.
Dal Pd arrivano ancora stoccate: "Terminate le comiche di Nettuno, emerge con chiarezza la dura realta': il M5s e' in preda a feroci lotte interne; non e' in grado di dare risposte a quanto emerge dalle inchieste; ha messo in soffitta il concetto di trasparenza e sull'amministrazione della citta' non sa dove mettere le mani", dichiara la vice capogruppo Pd alla Camera Alessia Morani. Dello stesso tenore il commento di Ernesto Carbone, deputato e componente della segreteria del Pd: "Lo show di Nettuno con finti pianti, baci di circostanza, che sanno di pugnalate prossime venture, e' servito solo per cercare di nascondere la verita'". Da Foerza Italia il capogruppo alla Camera Renato Brunetta tweetta: ""Beppe Grillo dice: 'virginiaraggi va avanti, noi vigileremo'. Sindaco viene controllato e valutato da cittadini, non da server o Movimenti". (AGI)