Roma - "Il 2 giugno 1946, con il Referendum istituzionale, prima espressione di voto a suffragio universale di carattere nazionale, le italiane e gli italiani scelsero la Repubblica, eleggendo contemporaneamente l'Assemblea Costituente, che, l'anno successivo, avrebbe approvato la Carta Costituzionale, ispirazione e guida lungimirante della rinascita e, da allora, fondamento della democrazia italiana. Quei valori di libertà, giustizia, uguaglianza fra gli uomini e rispetto dei diritti di ognuno e dei popoli sono, ancora oggi, il fondamento della coesione della nostra società ed i pilastri su cui poggia la costruzione dell'Europa. Dalla condivisione di essi nasce il contributo che il nostro Paese offre con slancio, convinzione e generosità alla convivenza pacifica tra i popoli ed allo sviluppo della comunità internazionale". E' quanto afferma il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un passaggio del messaggio inviato al Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Claudio Graziano, in occasione delle celebrazioni per il 2 giugno.
Le celebrazioni all'Altare della Patria
Forze armate presidio pace e sicurezza
"Nei complessi scenari che caratterizzano il mondo sempre piu' connesso e interdipendente in cui viviamo, l'Italia svolge un ruolo fondamentale di equilibrio ed apertura, di incessante ricerca del dialogo e della cooperazione, accanto all'affermazione dei principi che sono alla base della sicurezza, della solidarieta' e della pace: di essi le Forze Armate hanno saputo essere presidio, vicine ai cittadini e fedeli alle Istituzioni", continua il messaggio inviato al Capo di Stato Maggiore della Difesa. "E' accaduto nei sanguinosi conflitti mondiali che hanno lasciato segni indelebili nella coscienza collettiva. E' accaduto - aggiunge il Capo dello Stato - quando il Paese ha subito calamita' naturali, come durante il terremoto del Friuli, che abbiamo recentemente ricordato nel suo quarantennale, e così accade oggi con i nostri soldati che vengono impiegati in patria e all'estero per contribuire a darci sicurezza e serenita'. Nel 70° anniversario della Repubblica rivolgo il mio deferente omaggio, a tutti i militari che hanno perso la vita, in Italia e all'estero per costruire, difendere e diffondere i grandi valori ai quali, unitamente alla comunita' internazionale, ci ispiriamo e che promuoviamo nel mondo. Ai soldati, marinai, avieri, carabinieri e finanzieri, di ogni ordine e grado ed in modo speciale a quanti in questo giorno di festa sono impegnati lontano dalle proprie case ed affetti, giungano un fervido augurio e la gratitudine del popolo italiano e mia personale. Viva le Forze Armate, viva la Repubblica!".
Benigni, al referendum costituzionale voterò sì
"L'Italia è migliore di come la si dipinge"
"Nel 1946, per la prima volta nella storia della nazione, l'Italia ritrovava la libertà, la partecipazione al voto di tutti, uomini e donne, e realizzava così una piena democrazia. E' stata l'introduzione dell'autentico suffragio universale a far compiere all'Italia il vero salto di qualità, trasformandola in un Paese in cui tutti i cittadini concorrono, in egual misura, a determinare, con il loro voto, le scelte fondamentali della vita nazionale". E inoltre: "Europa e Repubblica sono i nostri pilastri" e l'Italia "è migliore di come la si dipinge". E' la riflessione di Mattarella in una intervista al 'Corriere della Sera'. "Il 2 giugno del 1946, dopo il duro ventennio fascista e la sciagura della guerra - aggiunge Mattarella - l'Italia entrava a far parte a pieno titolo del novero delle nazioni libere e democratiche. E questo accadde, si badi bene, non soltanto perchè la forma repubblicana prevalse su quella monarchica, ma perché, per la prima volta nella storia della nazione, ritrovata la libertà, la partecipazione al voto di tutti, uomini e donne, realizzava una piena democrazia. E' stata l'introduzione dell'autentico suffragio universale a far compiere all'Italia il vero salto di qualità, trasformandola in un Paese in cui tutti i cittadini concorrono, in egual misura, a determinare, con il loro voto, le scelte fondamentali della vita nazionale. Furono i cittadini a scegliere la forma di Stato, a eleggere i membri dell'Assemblea costituente, a determinare la formazione dei governi. Per questo credo che oggi si possa affermare che la festa del 2 Giugno è la festa della libertà di scelta: e per questo è la festa che riunisce tutti gli italiani". Quanto al 'profilo' del Paese in questo primo anno e mezzo dall'elezione a Presidente "i miei incontri al Quirinale o in giro per il Paese hanno confermato una mia sensazione consolidata: ossia che l'Italia, nel suo complesso, è molto migliore di come noi stessi, a volte, la dipingiamo. Vi sono ovunque, e a tutti i livelli, persone fortemente impegnate per far prevalere la legalità e il senso dello Stato; altre che si occupano concretamente di solidarietà e che danno prova continua di altruismo; altre, ancora, che eccellono in tutti i campi, da quello culturale a quello scientifico, a quello imprenditoriale, nonostante la carenza di fondi o le difficoltà acuite dalla recente crisi economica. Vi sono grandi risorse umane: l'Italia, che deve assicurare a tutti la possibilità di esprimersi adeguatamente, è davvero un grande Paese. Questo - aggiunge il Capo dello Stato - naturalmente, non significa che tutto vada bene. Vi sono segnali di scollamento e di stanchezza. Va recuperato appieno il senso della convivenza, della sorte comune nella nostra società. Vi sono periferie urbane che rischiano di trasformarsi in ghetti di disperazione. Vi sono atti efferati: non posso non pensare, con dolore e raccapriccio, alla giovane arsa viva a Roma nei giorni scorsi. Vi è anche gente indifferente o insensibile, ma la grande maggioranza degli italiani coltiva e manifesta senso di umanità, di generosità, di condivisione e affetto per l'Italia e per la sua Repubblica". Circa, invece, alla questione morale "La corruzione in Italia ? ma non solo in Italia ? esiste. è un fenomeno grave, perchè divora risorse, nega diritti e mina il rapporto di fiducia tra lo Stato e i cittadini. Ma non sarebbe giusto pensare - prosegue nell'intervista Mattarella - che tutto il Paese sia così o che sia in balia della corruzione. Abbiamo anticorpi per combatterla. A differenza di altri luoghi, da noi viene combattuta e, spesso, scoperta e sanzionata. La risposta delle istituzioni esiste e si fa sentire con vigore. Non sempre, ripeto, accade così nel resto del mondo".