Roma - La Giustizia continua a spaccare la maggioranza. Questa volta è sulla prescrizione che si consumano i colpi di scena. E non diminuiscono le distanze fra Pd e Ncd. Clima teso, quanto se non più che sulle unioni civili, fra le forze che sostengono il Governo Renzi. La scintilla scoppia con due emendamenti dei relatori, i dem Giuseppe Luigi Cucca e Felice Casson, nel pomeriggio di ieri. La 'rivoluzione' al Senato è contenuta in poche righe: la prescrizione decorre dal momento in cui la notizia di reato arriva sul tavolo del Pm e cessa, in ogni caso, dopo la sentenza di primo grado. Sono norme che vanno in direzione opposta alla mediazione tentata da un emendamento Ncd: non più 21 anni e nove mesi per prescrivere la corruzione, come previsto dal testo licenziato dalla Camera, ma tetto a sedici anni e mezzo (massimo della pena piu' un terzo).
Si tratta di "ipotesi di lavoro" smussa i toni il capogruppo Pd, Luigi Zanda, dopo la richiesta avanzata dal presidente dei senatori Ap, Renato Schifani, ai relatori, di ritirare gli emendamenti. Sono proposte, sottolinea, che si "pongono in direzione esattamente contraria agli impegni precedentemene assunti" dal Guardasigilli Andrea Orlando di rivedere alcuni punti del testo. Sulla prescrizione interviene anche il leader di Ncd e ministro dell'Interno, Angelino Alfano: "dentro la commissione giustizia c'è un residuo giustizialista: ancora una volta il Pd è chiamato a scegliere tra un vecchio giustizialismo e un profilo riformatore che noi stiamo sostenendo da tempo", dice. Il Movimento 5 Stelle nel merito tiene il punto sulla proposta Cucca-Casson e 'scherza': la prescrizione? "un buon banco di prova per la maggioranza", osserva Maurizio Buccarella, e nelle forze di Governo ci mette pure Ala.
Dal gruppo di Verdini , il senatore Ciro Falanga prende le distanze dai relatori: "noi non ci stiamo", dice e spiega: "parlo a titolo personale, mi confronterò con i miei, ma credo di essere un adeguato interprete del nostro pensiero già oggi". Quindi insiste sulla necessità di una corsia preferenziale per i processi di corruzione, da lui stesso proposta. Mentre Schifani si dice rassicurato dalle parole di Zanda sul fatto che gli emendamenti dei senatori Casson e Cuccasono da considerare a titolo personale, uno dei due relatori, l'avvocato Giuseppe Luigi Cucca 'non ci sta': denuncia "strumentalizzazioni politiche inaccettabili" e annuncia che ritirerà la sua firma al testo dopo aver spiegato di aver sottoscritto gli emendamenti al solo fine di dare un contributo più ampio possibile alla discussione. Fuori dal Palazzo si fa sentire anche l'Unione Camere penali: l'Anm, dopo aver alzato la voce, ha "trovato ascolto da parte del senatore Casson, ex pm prestato alla politica.
La proposta di emendamenti presentata recepisce le richieste della magistratura associata, rispondendo al richiamo della stessa, che vuole avere il controllo assoluto del processo, decidendo quando deve avere inizio, e quando deve finire, disponendo delle vite delle persone" affermano i vertici dell'Ucpi In Senato, la partita sulla prescrizione riprendera', con ogni probabilita', dopo le prossime amministrative, anche se il termine per i sub emendamenti da presentare alle proposte dei relatori e' fissato per il 30 maggio. La settimana prossima le Camere sono, infatti, in 'stop' pre elettorale e le commissioni non si riuniranno. (AGI)