Roma - Integrazione come antidoto al fondamentalismo, come argine al malgoverno dei flussi migratori e come calmiere per le tensioni etniche ancora vive. Sergio Mattarella torna per la quinta volta nei Balcani, a Sarajevo, sabato 28 e domenica 29 per partecipare come ospite d'onore al vertice di Brdo-Brioni, il summit informale dei paesi balcanici. Il nuovo corridoio balcanico attraversato dai migranti dell'Est del mondo, il crescente fenomeno del fondamentalismo islamico e dei foreign fighters, le prospettive di integrazione nella Ue: sono questi i temi sui quali il presidente della Repubblica insiste fin dal giorno del suo insediamento e su cui si concentreranno i colloqui della due giorni a Sarajevo, martoriata citta' simbolo della guerra jugoslava.
Seguendo il fil rouge delle visite in Serbia, Croazia, Slovenia e Montenegro, il Capo dello Stato e' stato invitato, dopo Angela Merkel e Heinz Fisher, per il contributo e l'impegno che l'Italia ha profuso per il consolidamento della realta' balcanica, individuata da Roma come snodo cruciale per la soluzione di alcuni problemi epocali. Insieme al fronte Mediterraneo, infatti, Mattarella considera quello balcanico un fronte fondamentale. Due sono le "faglie", spiegano al Quirinale: il rapporto con la Ue e quello con la Russia. Mentre sul primo fronte Slovenia e Croazia, gia' entrate nell'Unione, hanno fatto da apripista alle candidature di Albania, Serbia, Montenegro, Macedonia, Bosnia e alla firma di stabilizzazione del Kosovo, sul secondo fronte restano frizioni con Mosca che non vede di buon occhio le richieste di adesione alla Nato.
Ma in questa duplice fondamentale cornice, i problemi piu' pressanti ed attuali restano i temi delle migrazioni e del fondamentalismo islamico. Sul primo fronte il migration compact e i passi avanti della Ue nella consapevolezza che sia necessaria una politica coordinata fanno intravedere spiragli di luce. Sul secondo fronte resta l'allarme per un fondamentalismo crescente nei Balcani, gia' sfibrati da anni di guerra e in cui le tensioni etniche covano ancora sotto la cenere, mentre la componente islamica integralista si sta allargando, minando le speranze di una convivenza multietnica e multireligiosa ordinata. Ed e' di poche settimane fa l'allarme dell'intelligence italiano che ha individuato nei Balcani il luogo di origine e smistamento, anche di rientro da Siria-Iraq, di circa 900 foreign fighters.
Il programma prevede l'arrivo del Presidente sabato alle 16 per un incontro bilaterale con la presidenza tripartita della Bosnia Erzegovina. Mattarella incontrera' dunque il Collegio di presidenza composto da Bakir Itzebegovic, Mladen Ivanic e Dragan Covic. Al centro del bilaterale Subito dopo si terra' una visita alla collezione d'arte Ars Aevi, allestita durante gli anni dell'assedio di Sarajevo a cui hanno dato il loro contributi alcuni artisti italiani tra cui Michelangelo Pistoletto ma anche il greco Kounellis e la serba Abramovic, il tedesco Beuys e l'americano Kosuth. Qui il Capo dello Stato vedra' i funzionari italiani in servizio presso le organizzazioni internazionali e i militari italiani di Eufor e Nato.
In serata il Presidente partecipaera' alla cena offerta dalla presidenza di Bosnia Erzegovina per i partecipanti del vertice. Il foro informale di Brdo-Brioni nacque nel 2010 su iniziativa del presidente sloveno Boruth Pahor per stabilizzare il dialogo tra Slovenia, Croazia, Bosnia Erzegovina, Serbia, Albania, Kosovo, Montenegro e Repubblica di Macedonia. Il vertice si terra' domenica mattina, con una riunione plenaria prevista dalle 11 alle 13,30. Al termine sono previste dichiarazioni alla stampa, terminate le quali, dopo una colazione con i Capi di Stato, Mattarella ripartirta' per Roma. Ma gia' il 24 giugno il Capo dello Stato sara' ancora nei Balcani, in Sloveina, invitato da Pahor per le celebrazioni dei 25 anni di indipendenza di Lubjana. (AGI)