Roma - Il sì di Confindustria al referendum sulle riforme diventa oggetto di scontro tra le forze politiche. I renziani esultano, "la stragrande maggioranza del Paese e' con noi", mentre le opposizioni attaccano l'associazione degli industriali. Dal Movimento 5 stelle, per esempio, si fa notare come il presidente di viale dell'Astronomia abbia attaccato a testa bassa chi sostiene le ragioni del no oltre a fare un assist all'esecutivo. "Boccia e' diventato portavoce di Renzi?", si chiede il leghista Calderoli. Critiche anche da Sinistra mentre Berlusconi ribadisce che Renzi rischia di diventare "il padrone" d'Italia. "Ho visto troppa benevolenza nei confronti del governo", sottolinea Toti.
Il centrodestra nel frattempo apre il fronte del referendum abrogativo sulla legge delle unioni civili depositando le firme in Cassazione ma l'attenzione e' legata all'appuntamento di ottobre. "Il referendum non sia usato come una sciabola per dividere il Paese", ribadisce Cuperlo. "Chi dovrebbe lavorare a una moratoria e tenere unito il Pd e' Renzi. Le dichiarazioni ultime della boschi sui partigiani sono dentro una moratoria? Non mi pare", fa notare Speranza. "Quando dico di valorizzare quello che di buono c'e' - taglia corto Renzi dal Giappone -, non e' per fare polemica con la minoranza del mio partito, ma per dire che c'e' un tempo per i reciproci scontri e un tempo per aiutare il Paese a crescere". "La riforma costituzionale - aggiunge il presidente del Consiglio - non da' poteri in piu' al presidente del Consiglio, men che mai quello di sciogliere le Camere, che appartiene al Presidente della Repubblica. Dopo questa riforma, il presidente del Consiglio italiano sara' l'unico che non puo' nominare e, soprattutto, revocare i ministri". (AGI)