Roma - "Primo dovere è quello di salvare vite umane e di soccorrere chi si trova in condizioni di difficoltà e di sofferenza". Lo ha ribadito il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella intervenendo alla conferenza ministeriale Italia-Africa. L'Italia - ha continuato il ragionamento - è per condizione geografica, storia e cultura, ponte tra Africa ed Europa. Un ponte libero da pregiudizi, rispettoso delle peculiarità degli interlocutori e pronto a un confronto pragmatico e aperto". Il nostro Paese, nelle sue diverse articolazioni, ha fatto di queste caratteristiche la cifra distintiva della sua politica nei confronti dei partners africani, e lo ha fatto con impegno, abnegazione e impiego di risorse", ha spiegato il Capo dello Stato, "Oltre che attraverso fondi pubblici e imprenditoria privata, lo ha fatto anche grazie alle tante organizzazioni non governative che possono attingere energie umane e mezzi materiali dalla fitta rete del volontariato, che rappresenta una caratteristica importante dell'Italia e del suo popolo". "Sono certo che dai lavori di oggi - dedicati alle differenti declinazioni del concetto, oggi piu' che mai cruciale, di sostenibilità - emergerà con chiarezza la portata del contributo che l'Italia puo' e vuole dare nell'ambito del dialogo con i Vostri Paesi e con il continente africano nel suo complesso", ha aggiunto, "istruzione, formazione, acquisizione e valorizzazione di competenze in favore della popolazione, a partire da quella femminile - il cui potenziale rimane ancora largamente inespresso - e dai giovani, costituiscono infatti obiettivi ai quali possiamo - e dobbiamo - lavorare insieme, nella comune ricerca di uno sviluppo sostenibile e inclusivo". "Credo che la sostenibilità verso la quale rivolgere prioritariamente lo sguardo - come l'esperienza dell'EXPO ci ha aiutato a fare - debba essere a tutto tondo: economica, certo, ma anche sociale e ambientale", sono state ancora le sue parole, "L'esigenza di conciliare la crescita con una distribuzione sostenibile delle risorse è giustamente al centro dei paradigmi di sviluppo elaborati dalle Nazioni Unite e dall'Unione Africana con le Agende 2030 e 2063, e deve costituire la strada maestra verso la quale orientare i nostri sforzi, in Italia, in Europa, in Africa".
Sempre sul tema caldo dei migranti, il capo dello Stato ha sottolineato la necessità di trovare soluzioni di lungo periodo, che vadano quindi oltre l'emergenza: "Di fronte a un evento così gravido di conseguenze, non possiamo concentrarci su soluzioni di mero contenimento. Abbiamo invece il dovere di proporre - e discutere insieme - approcci di natura globale, non soltanto legati all'urgenza, ma capaci di portarci a soluzioni durevoli", ha aggiunto. "Siamo convinti che l'Europa abbia il dovere di concorrere allo sviluppo e alla stabilità dell'Africa, e che questo rappresenti una priorità per l'intera Unione. Il processo iniziato con la Conferenza di La Valletta va portato avanti con determinazione", ha proseguito, "è solo attraverso un rinnovato impegno in termini politici, economici e finanziari che si potrà contribuire a creare condizioni tali da ridurre stabilmente il flusso migratorio". (AGI)