Roma - Ancora una grana per il Pd dopo il caso del sindaco di Santa Maria Capua Vetere. L'arresto del primo cittadino di Lodi per turbativa d'asta scatena una bufera politica. Tra i primi a scagliarsi contro Simone Uggetti del Partito democratico sono Beppe Grillo e tutto il Movimento 5 Stelle. Su Twitter il leader attacca: "l'arrestato Pd del giorno: il sindaco di Lodi Simone Uggetti. Il 5 giugno si vota per tornare a respirare: e' semplice, basta essere onesti. Onesta', onesta', onesta'". E sul suo blog: "Continua l'epopea di arrestati piddini nelle amministrazioni locali. Oggi tocca al sindaco piddino di Lodi Simone Uggetti, fara' carriera nel partito di Verdini! Per il prossimo e' gia' partito il countdown: le citta' amministrate dal Pd sono martoriate da debiti, truffe e danni economici ai danni dei cittadini per incompetenza o per connivenza".
Dal suo profilo Facebook Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera ed esponente del Direttorio Cinquestelle, dà il suo affondo: "Nelle ultime 3 settimane, 3 inchieste con arresti per il Partito Democratico: stamattina hanno arrestato il Sindaco di Lodi per turbativa d'asta negli appalti. E tutto sembra essere partito da un esposto del Movimento 5 Stelle". E insiste: "Adesso è chiaro perché questo Governo abbia approvato un codice degli appalti che impedisce all'autorità anticorruzione di controllare oltre l'80% dei lavori pubblici. Perché i loro uomini di partito devono "lavorare" indisturbati. Ma noi non glielo permetteremo. Alle prossime elezioni comunali del 5 giugno cacciamoli via dai nostri Comuni".
"E' stato appena arrestato per corruzione il sindaco di Lodi, manco a dirlo, del PD. Uggetti, cosi' si chiama, prima di diventare sindaco era stato assessore all'ambiente, alla mobilita', all'urbanistica nella giunta Guerini. Guerini e' il vice-segretario del Pd nazionale, il braccio destro di Renzi insomma. Questi sono i fatti". Anche Alessandro Di Battista affida alla rete la sua invettiva: "Gli arrestati del Pd non fanno più notizia - osserva - il Pd ha un immenso problema con il malaffare". "Il M5S - spiega ancora Di Battista - ha da mesi pronto un pacchetto anti-corruzione che farebbe risparmiare centinaia di milioni di euro ai cittadini. Proposte logiche come la riforma della prescrizione, il Daspo per i corrotti e l'agente provocatore (forze speciali che si infiltrano nella pubblica amministrazione per scoprire dall'interno i reati). Gli arresti quotidiani, l'entrata, di fatto, in maggioranza del condannato per corruzione Verdini e tutti gli scandali che hanno travolto il Pd (EXPO, Mose, Mafia Capitale, Trivellopoli) vi fanno capire perche' non approvano le nostre proposte. Resterebbero in pochi evidentemente. Vi prego, votiamoli via!" conclude.
Gli fa eco il deputato pentastellato Danilo Toninelli, che scrive su twitter: "L'arrestato del giorno è il piddino Uggetti, sindaco di lodi e braccio destro di Lorenzo Guerini. #votiamolivia".
Non si fa attendere la reazione della Lega: "Dopo il presidente del PD della Campania indagato, dopo il consigliere comunale del PD di Siracusa arrestato, oggi e' il turno del sindaco del PD di Lodi, anche lui arrestato. Forse nel PD di Renzi c'e' qualche problema di onesta'?", scrive il segretario della Lega Nord e presidente Ncs Matteo Salvini affidandosi a Facebook.
Massimiliano Fedriga, capogruppo alla Camera della Lega Nord, parla di "solito vizietto. Oggi e' la volta del sindaco di Lodi, arrestato per gli appalti per le piscine comunali - scrive in una nota - eccone un altro. Attendiamo con ansia la reazione di Renzi che ci parlerà sicuramente dell'onestà del PD. Ogni settimana si rendono protagonisti di arresti, scandali, appalti truccati e contatti con mafiosi ma sono ancora qui a governare. E' giunta l'ora di mandare a casa Renzi e i suoi amici collusi".
A fine mattinata arriva la replica di Guerini che descrive Uggetti come "amministratore competente e accorto e come persona più che corretta e limpida". E si dice fiducioso nella magistratura, confidando "che si faccia chiarezza con la massima rapidità".
I verdiniani gridano all'"assalto giudiziario". Sottolinea al quotidiano online Affaritaliani.it il senatore Vincenzo D'Anna, del gruppo Ala: "Credo proprio che sia in atto un'offensiva della magistratura contro Renzi e il governo. Registro una cosa al di là degli eventi specifici: chiunque in Italia si proponga di cambiare le cose, di riformare il Paese, di toccare privilegi e nicchie di comodita', insomma tutto quello che ci ha portato in braghe di tela, ivi compreso i poteri inconferenti e irresponsabili che godono di franchige tali da non rispondere ne' dei propri abusi ne' dei propri errori, viene colpito da una parte della magistratura" dice il senatore del gruppo guidato da Denis Verdini. "Sono allarmati dai riformatori - riprende - perché oggi la protesta si salda tra coloro che non hanno potuto avere niente dallo Stato, a causa del deficit, con quelli che hanno avuto troppo negli anni delle vacche grasse e cioè della spesa a debito crescente. Questo miscuglio produce lo scandalismo e la voglia di manette. E in Italia abbiamo una magistratura che e' incline ad esaltarsi in questo ruolo moralizzatore, cioè elevare la giurisdizione a strumento di moralizzazione dei costumi". A chi gli chiede se tutto cio' si lega alle parole di Davigo e allo scontro con il governo, D'Anna dice: "No, il casus belli non nasce dalle parole di Davigo, che sono gravi perche' da quelle affermazioni emerge il disprezzo per la presunzione di innocenza, il pregiudizio contro il ceto politico e tutta una serie di pregiudizi che dimostrano che questo e' un potere non solo incoferente e irresponsabile ma che pretende di essere il metro della morale. Come dicevano i manettari di una volta, cioe' i professionisti dell'antimafia un indizio e' un indizio, due indizi sono due indizi e tre indizi fanno una prova. Gli arresti sono cominciati e sono quasi tutti esponenti del Pd, come ai tempi di Berlusconi erano esponenti di Forza Italia". "Insomma, secondo lei una parte della magistratura vuole abbattere Renzi come anni fa voleva colpire Berlusconi" e' la domanda del quotidiano on line sui il senatore risponde cosi': "Credo che ci sia una parte della magistratura che vuole giocare un ruolo politico. E per fare questo c'e' bisogno di un presidente del Consiglio che non abbia ne' la tempra ne' il carattere, ne' la volonta' riformatrice di Berlusconi e di Renzi. Molto semplice". (AGI)