Roma - Riforme, ultimo giro: parte alla Camera il dibattito per l'ultima lettura del ddl Boschi che ridisegna a fondo la Costituzione. Stamane discussione generale in Aula, ma soprattutto discussione sui tempi: Sel, M5S e Fi si trovano d'accordo per chiedere uno slittamento dei tempi, che porterebbe al voto non nella giornata di domani, ma da mercoledì in poi. In particolare i grillini sottolineano che all'ordine del giorno dei lavori c'è anche una richiesta di sfiducia al governo, quindi non sarebbe appropriato per un esecutivo a loro detta a rischio di capitolazione il mettere mano alla Carta. E Beppe Grillo risponde ai giornalisti lasciando l'hotel Forum di Roma, in partenza per Napoli prossima tappa del suo spettacolo: l'appello di M5S al capo dello Stato a intervenire perché vi sia un rinvio del voto sulle riforme costituzionali è caduto nel vuoto? "Non lo so, dipende se Mattarella è un ologramma, se c'è o non c'è... Bisogna che ogni tanto prenda una posizione". "Sull'energia - ha aggiunto - dovrebbe prendere una posizione".
Inutile dire che la richiesta delle opposizioni non trova l'appoggio del Partito Democratico, che parla di atteggiamento caciaresco e il cui atteggiamento è sintetizzato in un immancabile tweet del Presidente del Consiglio.
Da Verona, dove si trova impegnato in una visita a Vinitay, Matteo Renzi cinguetta: "Giornata storica oggi per le Riforme costituzionali". A segnare l'importanza del momento, sarà sempre lui, Renzi, a intervenire in Aula di ritorno dalla città veneta. La cosa dovrebbe avere luogo intorno alla 17,30: il tempo perché si esaurisca il dibattito che lo vede impegnato a Vinitaly e per arrivare in aereo da Villafranca. Il senso pero' il presidente del Consiglio lo anticipa fin dal suo ingresso alla kermesse. "Rimandare le Riforme? La gente ci chiede di andare avanti e noi dovremmo bloccarle ancora?", si chiede. Da Roma gli fa eco Maria Elena Boschi: "Il calendario dei lavori" dell'Aula di Montecitorio "è già fissato, non vedo ragioni per cambiarlo, anche perche' il governo ha i numeri in Parlamento e andra' sicuramente avanti con il proprio lavoro ed è un elemento di serietà verso i cittadini rispettare l'impegno preso da tutti di votare le Riforme costituzionali questa settimana, anche perché poi ci aspetta il referendum a ottobre".
Il presidente della Corte Costituzionale, Paolo Grossi, ha risposto in conferenza stampa a una domanda sul Ddl sulle riforme e sul vaglio preventivo della Corte in materia di legge elettorale: "La Corte giudicherà all'insegna del principio di ragionevolezza", ha risposto. (AGI)