Roma - "Berlusconi, Meloni e Salvini mi chiamarono l'8 gennaio scorso per chiedermi di candidarmi a Roma, dicendomi che volevano vincere in quanto mi consideravano un uomo del fare. Ma a seguito della mia battuta sui rom, come categoria vessata nei secoli, pochi minuti dopo Salvini ha avuto il mal di pancia. E cosi' ci sono state le cosiddette 'gazebarie' con 47mila romani che hanno scelto di votarmi, quasi un plebiscito visti i tempi che corrono. E il giorno dopo, anche Giorgia Meloni ha annunciato che si sarebbe candidata a sindaco". Lo ha raccontato Guido Bertolaso a 'In mezz'ora'. L'ex capo della protezione civile e' sicuro di se': "Io non mi sono candidato a sindaco di Roma per partecipare e basta. Io sono abituato a vincere. E non voglio apparire presuntuoso, ma con il curriculum che ho penso che non ci siano dubbi su chi debba risolvere i problemi di questa citta'", ha detto.
"Io volevo essere un candidato unitario - ha detto -, non sono io il divisivo, sono gli altri che vogliono dividersi. Anche ieri nel corso di una importante riunione con autorevolissimi partecipanti, mi e' stato ribadito l'appoggio e il convincimento altrui ad andare avanti, ma sarei ipocrita se dicessi che non ci sono dei problemi. Secondo i miei sondaggi, con la Meloni siamo pari, se non addirittura avanti, con il 16-18 per cento. Io sono ottimista, vado avanti secondo il mio programma. Mi sento un candidato dei romani, civico e indipendente, appoggiato da un ex premier con il quale mi sono sempre confrontato in passato senza mai piegarmi". "Non c'e' ancora una trattativa aperta" ma Guido Bertolaso, candidato a sindaco di Roma su decisione di Silvio Berlusconi, ha approfittato delle telecamere di 'In mezz'ora' per lanciare un invito all'unita' ad Alfio Marchini, altro candidato del centrodestra. "Sarebbe un binomio formidale, io sindaco e lui presidente del consiglio comunale. Marchini - ha detto Bertolaso - puo' essere un valore aggiunto per la citta', anche lui e' indipendente come me, ha gia' una esperienza in consiglio comunale durante la giunta Marino". .