Roma - "Avete visto la settimana che abbiamo avuto, un po' impegnativa eh? Era in corso un'offensiva mediatica, ogni giorno usciva casualmente il nome di un ministro o di un sottosegretario". Il premier e segretario del Pd, Matteo Renzi, parla dell'inchiesta su Tempa rossa e al coinvolgimento di esponenti del governo, ma assicura che il governo non ha intenzione di "mettere mano alle intercettazioni" E lancia un appello ai magistrati perchè "tutti agiscano con buon senso". Poi Renzi cita anche "qualche tensione internazionale non di poco conto" su vicende "su cui l'Italia sta facendo la sua parte".
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"Renzi accusa i magistrati ? Ma de che? Renzi sprona, incoraggia, fa il tifo per i pm di Potenza, ma voglio vedere dove vanno a finire le indagini". Lo ribdisce Matteo Renzi. Alle toghe, prendendo ovviamente spunto dall'inchiesta di Potenza, il presidente del Consiglio ribadisce che "avete tutto il nostro sosetgno, siamo dalla vostra parte ma le sentenze si fanno nei tribunali non con un giornale che pesca in un anno e mezzo di intercettazioni la frase più a effetto, molto spesso con un linguaggio gergale e un po' volgare che evoca chissà che cosa".
Ai giovani quadri Pd, Renzi lancia l'esortazione di lavorare in politica "avendo la spina dorsale dritta, la capacità di essere credibili, con l'orgoglio di rappresentare una comunita'", ai magistrati dice che il Pd conferma "né subalternità né attacchi". "Abbiamo grande rispetto per la giustizia e i magistrati ma proprio per questo facciamo un corso di formazione per dire che la politica non è sporca e non accetteremo mai - avverte - di renderla subalterna a nulla e nessuno".
"Chi pensa che abbiamo fatto polemica con i giudici in questa settimana, avendo letto i giornali?". Renzi, a ClasseDem, fa proiettare la slide di una prima pagina del Corriere della Sera che parla di attacco alle toghe da parte sua e torna a ricordare invece di non aver invocato legittimi impedimenti ma di essersi detto pronto a fare chiarezza. Torna sull'emendamento Tempa Rossa per ribadire di aver chiesto che si arrivi a sentenza e rivolge "un gigantesco applauso alla Procura e ai magistrati di una città di cui nessuno immagina la leadership da questo punto di vista, ma è Marsala la citta' con i tempi della giustizia più rapidi in assoluto".
"Se vi tengono sotto controllo il telefono per un anno, voglio vedere cosa dite dei vostri colleghi, o del professore, o degli amici. 'Quella... bip', 'quel... Bip', perché il modo in cui si parla al telefono è del tutto diverso". E' Matteo Renzi a scherzare così con i giovani della Scuola di formazione Dem sul tema delle intercettazioni e del loro impatto su media e pubblica opinione, dove atterra "la frase piu' a effetto, molto spesso con un linguaggio gergale e un pò volgare che evoca chissà che cosa".
"La magistratura non si accusa e non si segue. Si rispetta, chiedendo di fare ciò che da secoli deve fare, e su cui noi non mettiamo bocca, così come la magistratura non mette bocca nel procedimento legislativo". Perché quello, è uno dei ragionamenti che Matteo Renzi affida alla platea della scuola di formazione politica del Pd, "sarebbe una clamorosa invasione di campo". Sono "consigli per gli acquisti", scherza facendo riferimento alla propria "solida formazione mikebongiornesca", che affida alla platea di ClasseDem ma sono chiaramente anche i propri 'mantra', quelli che Matteo Renzi sintetizza in apertura del suo intervento. "Non cambiate umore sulla base di quello che scrivono i giornali. Non fatevi influenzare dalle tendenze dei 'social'. Non pensate che la realtà possa essere cambiata da quel principio terribile per cui una cosa diventa vera se ripetuta tante volte", esorta allora il presidente del Consiglio-segretario Dem. "Non è che queste cose non contano ma non permettete loro che vi cambino l'umore. Cercate la verità, che esiste", dice Renzi passando ai temi concreti di quella che non esita a definire "settimana difficile", proprio a causa di una diffusa "offensiva mediatica". (AGI)