Roma - Torna in piazza il popolo arcobaleno, che non ha digerito l'epilogo in Senato sul ddl Cirinna sulle unioni civili e ribadisce con una grande manifestazione che "la battaglia per i diritti continua". "Siamo 40mila", annunciano gli organizzatori della manifestazione in piazza del Popolo, a Roma, dove sventolano tantissime bandiere con i colori dell'iride, insieme a quelle delle associazioni gay e della Cgil.
Quello sulle unioni civili "e' uno schiaffo in faccia, un compromesso al ribasso degno della peggiore prima repubblica", spiegano dal palco gli esponenti delle comunita' lgbt, mentre la polemica sulla maternita' surrogata e su Vendola "e' stato uno schifo". In piazza anche Sel, che attraverso il coordinatore nazionale Nicola Fratoianni annuncia: "La battaglia per i diritti continua ed anzi va rilanciata perche' il Paese ha bisogno di uscire dal Medioevo e la politica e' arrivata colpevolmente in ritardo. Il ddl Cirinna' e' certamente un passo avanti ma e' stato mutilato" e per questo, ha aggiunto il capogruppo alla Camera, Arturo Scotto, "ripresenteremo un emendamento sulla stepchild adoption".
"Ora diritti alla meta" e' lo slogan scelto per sostenere che "chi ama i diritti li vuole per tutti". "Le comunita' lgbt sono compatte nel ritenere che quello sulle unioni civili e' solo un primo passo ma non e' sufficiente", spiega il responsabile del Gay Center Fabrizio Marrazzo, smentendo che ci siano divisioni nel popolo arcobaleno sulla posizione da tenere rispetto all'iter del ddl Cirinna'. In piazza sono presenti anche molte coppie omosessuali con bambini. Tra i personaggi dello spettacolo, invece, hanno partecipato le cantanti Emma e Paola Turci.
"Questa e' una piazza che, acquisito un primo risultato importante, chiede di proseguire sulla strada dei diritti civili, che sono strettamente connessi a quelli sociali e del lavoro. Questo e' un popolo che crede si sia fatta una strada parziale che continua a collocarci agli ultimi posti in Europa sul tema delle liberta' civili", ha sottolineato il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso. Quanto al dibattito sulla maternita' surrogata, "c'e' un modo sbagliato di discutere su un tema molto serio su cui ci sono legittimamente opinioni molto diverse", ha aggiunto la leader Cgil, auspicando "un Paese che sia in grado di condannare e impedire qualunque forma di tratta e sfruttamento ma avendo piu' cautela rispetto alle libere scelte delle persone". (AGI)