Roma - "Questo direttore lavora troppo. Così non va. Questo il grido d'allarme lanciato contro il nuovo direttore della Reggia di Caserta, Mauro Felicori. L'accusa sembra ridicola, in effetti lo è. I sindacati che si lamentano di Felicori, scelto dal governo con un bando internazionale, dovrebbero rendersi conto che il vento è cambiato. E la pacchia è finita!". Matteo Renzi su Facebook striglia i sindacati che hanno criticato lo 'stakanovismo' del direttore. "La Reggia di Caserta - riprende il presidente del Consiglio - è un luogo meraviglioso, ad appena un'ora di treno da Roma Termini. Il direttore Felicori ha un mandato chiaro: rilanciarla. E noi siamo con lui".
Il premier spiega poi che "non è un caso se a febbraio 2016 i visitatori sono aumentati del 70% rispetto a febbraio 2015 e gli incassi aumentati del 105%. Quando ho visitato la Reggia - scrive Renzi - ho detto chiaramente che noi credevamo in questo luogo pazzesco e che faremo di tutto perché gli italiani e gli stranieri tornino a visitarla. Il direttore - conclude il premier - sta facendo semplicemente il suo lavoro. E tutti siamo con lui, senza paura. Il vento è cambiato. Viva la cultura, viva l'Italia che si impegna". Stavolta le critiche del governo vedono d'accordo anche il primo sindacato italiano. "Si può sbagliare, ma quando si sbaglia bisogna riconoscerlo e quei sindacati alla Reggia di Caserta hano sbagliato". Ad affermarlo in maniera netta è il Segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, che critica senza riserve le posizioni assunte da alcuni sindacati dei lavoratori della Reggia di Caserta. (AGI)