Roma - Ancora bufera, ancora un 'allarme Verdini' nel Pd. Stavolta per l'eventualità, ventilata da un articolo su Repubblica, di una sorta di 'soccorso Ala' non più e non solo in Parlamento, come in occasione, ultima in ordine di tempo, delle unioni civili, ma anche nelle urne delle primarie per le Comunali. A vantaggio dei candidati sindaco più vicini a Matteo Renzi. "Se davvero Verdini ha voglia di primarie, convinca la destra a organizzarle", replica secco, da Twitter, il presidente del partito. "Le nostre sono off limits per chi non è di centrosinistra", scandisce dunque Matteo Orfini.
Si fanno sentire anche i verdinani. "Né io né i miei amici siamo iscritti al Pd e non abbiamo, pertanto, alcuna intenzione di partecipare a questa battaglia. Né tantomeno l'amico Denis Verdini ci ha mai dato indicazioni di voto per le primarie, ne' per alcun candidato del Pd", assicura Ignazio Abrignani. "L'unica cosa che ritengo di fare e' un in bocca al lupo a tutti i candidati per domenica", aggiunge il deputato Ala, strettissimo collaboratore di Verdini, spiegando peraltro che "leggo oggi su un quotidiano dei virgolettati nei quali non mi riconosco ne' - dice - ritengo di avere pronunciato".
"Il mio ragionamento, parlando con dei colleghi in Transatlantico, e' stato diverso: stimo l'onorevole Giachetti, anche per comuni passioni, e lo rierrei un ottimo candidato della citta' in cui vivo, per cui, se fossi - ragiona l'ex FI - un elettore del Pd, domenica avrei votato per lui". 'Carezze' da Ala anche per il predecessore di Renzi alla guida del Pd. "Il morto e' Bersani, dal punto di vista della cultura politica, non Verdini. E' Bersani a essere resuscitato agli approdi liberali. Fa una polemica vecchia: i comunisti hanno sempre avuto la spocchia di essere diversi e migliori degli altri, pur essendo l'esatto contrario. Bersani dovrebbe essere tirato fuori dal sarcofago delle mummie postcomuniste". Parola di Vincenzo D'Anna, che replica cosi' ai fulmini che dall'opposizione Dem arrivano al sempre piu' stretto rapporto tra Ala e resto della maggioranza. Intanto, il presidente del Consiglio guarda al dossier infrastrutture e rilancia sul Ponte sullo Stretto di Messina che "sara' fatto, ma con costi e tempi certi". Renzi prende le distanze dal "derby ideologico" sul progetto e ne definisce meglio i contorni: "In prospettiva non ho niente contro il Ponte sullo Stretto, l'importante e' capire i costi e i tempi e soprattutto, quando si fara', dovra' riguardare anche i treni perche' in Italia abbiamo la struttura di alta velocita' migliore al mondo". (AGI)