Roma - 'Lesbo chiama Schengen'. E' il motto scelto dalla presidente della Camera, Laura Boldrini, per dare il senso della sua visita sull'isola greca, "approdo - ricorda in un post su Facebook - di migliaia persone che fuggono con famiglie e bambini piccoli dalla guerra e dalla violenza". Dall'isola, aggiunge, "si sta levando un grido d'allarme forte e chiaro e la risposta che arriverà dagli altri paesi dell'Unione europea condizionerà il futuro del nostro continente. Se la Grecia verra esclusa dall'area Schengen come qualcuno sta proponendo, perchè dalla penisola ellenica entra la gran parte dei richiedenti asilo che raggiungono il suolo europeo, l'Europa stessa naufragherà avendo perso la bussola dei suoi valori e accettando di non rispettare le regole che si è data nei suoi trattati".
Se dovessi racchiudere in un motto il senso della mia visita a Lesbo, approdo di migliaia persone che fuggono con...
Pubblicato da Laura Boldrini su Domenica 14 febbraio 2016
Boldrini è arrivata a Lesbo con il vicepresidente del Parlamento greco, Anastasios Kourakis, e dal viceministro dell'interno, Jannis Moutzalas, e ricorda i "tanti volontari accorsi da tutte le parti del mondo" e "gli uomini e le donne di varie guardie costiere, inclusa quella italiana da sempre in prima linea nel salvataggio di vite umane. Sulla spiaggia di Skala ho indossato uno dei tanti salvagenti usati per la traversata. Credo che questo rappresenti oggi il simbolo della salvezza per il Vecchio Continente, una possibilitá che Lesbo offre a tutti gli stati membri dell'Unione europea di uscire dal vicolo cieco dei muri e della chiusura delle frontiere. Ho anche voluto dire grazie a Emilia Kamvysi (83), Mariza (85) e Stratia (90) Maurirapitos - le signore ritratte in una foto che ha fatto il giro del mondo mentre allattano il neonato di due profughi siriani arrivati stremati a Lesbo. Questo semplice gesto di umanità è valso loro la candidatura al Premio Nobel". (AGI)