Bruxelles - Le ultime settimane di tensioni fra Roma e Bruxelles sono sfociate in un confronto acceso fra il presidente del Consiglio Matteo Renzi e la cancelliera tedesca Angela Merkel al Consiglio europeo di fine anno. Oggi, durante la seconda giornata del vertice, i leader hanno affrontato le questioni economiche ed energetiche, e Renzi e' intervenuto in piu' occasioni rivolgendosi direttamente alla Merkel per affrontare due temi che gli stanno particolarmente a cuore: la crisi del sistema bancario e il gasdotto Nordstream.
"Quando si tende a far credere che la Germania sia il donatore di sangue dell'Europa, agli occhi esterni non appare propriamente cosi' - ha detto Matteo Renzi al termine della riunione -. Sono intervenuto piu' di una volta ponendo domande alla cancelliera - ha riferito nella conferenza stampa finale - perché questo è il luogo più felice per farlo. La cancelliera ha detto che la Germania sta sostenendo il resto dell'Europa: io credo che non sia cosi', e ho fatto esempi concreti su questo". Ma, ha aggiunto, "è tutto tranne che un attacco alla Germania".
Sul primo tema, quello di un meccanismo comune di garanzia per i depositi bancari, la cancelliera ha ribadito il suo punto di vista, che la Germania condivide con i Paesi Bassi, sul fatto che quello attuale "non sia il momento giusto per pensare a una condivisione degli sforzi", mentre altri leader come il presidente francese Francois Hollande sono d'accordo con l'Italia. "Ho domandato alla cancelliera Merkel se la posizione della Germania sui depositi e' una posizione chiusa o meno", ha spiegato Renzi, definendolo "il momento meno polemico dei piacevoli scambi di questi giorni". Secondo il premier, e' ora di "uscire dalla cultura di subalternita' per cui chi pone una questione mette in discussione il suo rapporto con un altro paese".
Quanto al raddoppio del gasdotto Nord Stream, l'Italia aveva chiesto che se ne discutesse nella sessione dedicata all'energia, e ne e' risultato "un dibattito molto intrigante", come ha constatato Renzi. "Un numero di paesi maggioritario ha sostenuto la nostra posizione - ha detto- erano contro solo Germania e Olanda". Secondo questi paesi, ha aggiunto, "l'accordo e' solo commerciale" mentre l'Italia pensa che nella decisione della Commissione di approvarlo, un anno dopo aver bloccato il progetto South Stream con il suo strascico di contenziosi anche con aziende italiane, ci sia "anche un valore politico".
Il premier ha anche ribadito la posizione italiana sulle sanzioni economiche alla Russia per la crisi in Ucraina: "ho trovato di dubbio gusto - ha detto - confermare le sanzioni senza aprire prima una discussione". Tornando sul tema della prima giornata del vertice, l'emergenza profughi, Renzi ha poi colto l'occasione per contestare le critic he di Bruxelles sulle inefficenze italiane nell'accoglienza e registrazione dei profughi: "E' l'Europa a essere in ritardo, non l'Italia", ha detto. "Noi abbiamo realizzato il 50% dei nostri impegni sugli 'hotspot' mentre sulla 'relocation' e' stato fatto lo 0,2%". E sulla raccolta delle impronte digitali, su cui la scorsa settimana e' stata avviata una procedura di infrazione, "dopo i tragici fatti del Bataclan, l'Italia non solo ha molto incrementato il livello arrivando oltre il 95% di impronte raccolte, ma ha anche introdotto il riconoscimento facciale che sara' possibile condividere in una banca dati comune". Ecco perche' il premier ha definito "surreali e stravaganti" le critiche Ue. "Lunari" invece sono per Renzi le dichiarazioni della Commissione sulla risoluzione delle quattro banche: "l'Italia - ha sottolineato - segue tutte le regole e ha seguito il percorso indicato da Bruxelles: siamo gente seria". E il "no" della Camera alla mozione di sfiducia contro il ministro Boschi, figlia di un ex vicepresidente di una delle banche in questione, e' stato "un clamoroso boomerang per il Movimento 5 Stelle". (AGI)
(18 dicembre 2015)