AGI - L'Italia contribuirà alla realizzazione di un centro tecnologico per la meccanizzazione agricola in Uganda che prevede anche la formazione di personale qualificato nell'obiettivo di rafforzare il settore e ottimizzare le relazioni industriali con le nostre imprese. Il progetto, definito da un accordo firmato dall'Agenzia italiana per il commercio estero (ICE) e dal Ministero ugandese dell'Agricoltura, dell'allevamento e della pesca, mira a rafforzare in particolare la cerealicoltura, attraverso l'introduzione di macchinari avanzati e una formazione qualificata.
Il centro sarà costruito nella regione orientale di Iganga. Le attività previste comprendono l'adozione di tecnologie italiane per la coltivazione e la raccolta dei cereali, la formazione di tecnici ugandesi e la creazione di opportunità di collaborazione tra aziende italiane e ugandesi, oltre a iniziative di sostenibilità ambientale, come il riciclo dei rifiuti agricoli e l'adozione di tecniche a basso impatto ambientale. Il progetto rientra nel Piano Mattei per l'Africa.
L'accordo è stato siglato in occasione dell'Esposizione Internazionale di Macchine per l'Agricoltura e il Giardinaggio (Eima) di Bologna, dove l'ICE ha coordinato la partecipazione di 440 operatori provenienti da 80 Paesi, sia dalle aree più attrattive per il settore (Europa dell'Est, Asia Centrale, Balcani e Africa Mediterranea) sia dalle regioni emergenti dove la domanda di meccanizzazione agricola è forte (America Latina, Sud-Est Asiatico, Africa Sub-Sahariana).
“Il progetto rientra nel Piano Mattei per l'Africa, al quale l'Ice collabora con la rete diplomatica, nel solco della 'diplomazia della crescita' sostenuta dal Governo e in particolare dal Ministro degli Esteri Antonio Tajani”, ha dichiarato il Presidente dell'ICE Matteo Zoppas. Per l'imprenditore si tratta di un'iniziativa nata per rispondere alla crescente domanda africana di tecnologie innovative, per modernizzare la produttività agricola e i prodotti alimentari, sia in termini di quantità che di qualità. “Il know-how tecnologico italiano e la sua filiera agromeccanica sono considerati eccellenti a livello internazionale e possono rappresentare un'importante opportunità di business per le aziende italiane all'estero”, ha spiegato.
Le proiezioni a medio e lungo termine, basate su dati OCSE e FAO, mostrano una forte domanda di aumento della produzione agricola fino al 2032: le previsioni stimano una crescita del 24% nelle regioni dell'Africa sub-sahariana e del 17% in Nord Africa. Zoppas ha quindi ricordato che, nel 2023, le esportazioni di macchine e attrezzature agricole italiane nel mondo sono state pari a 9,8 miliardi di euro, in crescita del 41% rispetto al 2019, e a 5,5 miliardi nei primi otto mesi del 2024. Cifre significative che potrebbero crescere ulteriormente se sostenute da misure di sistema. Iniziative, come la creazione del nuovo polo agricolo innovativo in Africa Orientale che, rafforzando il legame commerciale e tecnologico tra Italia e Uganda, potrebbe generare impatti positivi sullo sviluppo economico e sulla competitività del settore agricolo.
“Il centro rappresenta un passo importante verso un futuro agricolo più moderno, efficiente e sostenibile per l'Uganda”, ha concluso Zoppas. Alla fiera di Bologna, il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida ha presentato il nuovo Fondo per l'innovazione agricola, un nuovo strumento “che potrebbe rappresentare un importante stimolo per la crescita e lo sviluppo dell'agritech”.