AGI - Al via la quarta edizione della mostra d'arte contemporanea en plein air, "Forever Is Now", l'ambiziosa esposizione patrocinata dall'UNESCO che fino al 16 novembre trasformerà il complesso piramidale di Giza in un "museo a cielo aperto". La manifestazione per il suo carattere innovativo e scenografico in sole quattro edizioni si è guadagnata un posto di rispetto nel calendario internazionale degli appuntamenti con l'arte da non perdere. Anche quest'anno, infatti, dodici acclamati artisti contemporanei si sono cimentati nel complesso esercizio di coniugare passato e presente contribuendo con la loro visione a una riflessione collettiva che trascende le barriere del tempo e delle culture.
La mostra all'aperto, secondo quanto riferito dai media locali, include installazioni avveniristiche e pezzi unici come una serie di sculture metalliche futuristiche, delle vibranti pareti a mosaico e cornici riflettenti che interagiscono con le antiche architetture egiziane che si stagliano nel paesaggio desertico egiziano.
La mostra di quest'anno “rende omaggio agli archeologi che ogni anno non smettono di stupirci con le loro scoperte”, ha dichiarato Nadine Abdel Ghaffar, fondatrice di Art D'Egypte e curatrice della mostra ai microfoni della testata online AfricaNews.com. Secondo Abdelghaffar, "Forever Is Now" è l'unica mostra che riesce ogni anno nel miracolo di allestire opere contemporanee vicino a capolavori architettonici di 4.500 anni fa.
Tra gli artisti chiamati a esporre spicca il coreano Ik-Joong Kang con la sua installazione colorata che combina lingue e simboli globali, in sintonia con il messaggio di "risveglio spirituale" che, a suo dire, le Piramidi continuano a trasmettere ai nostri giorni. “Padma/Lotus”, l'installazione dell'artista indiano Shilo Shiv Suleman, si compone di grandi sculture a forma di loto.
Tra i dodici artisti contemporanei selezionati ben due portano la creatività italiana all'ombra delle Piramidi: Luca Boffi con il suo “Monochrome RGB” specialmente ideato e concepito per quest'occasione, ruota attorno tre fotogrammi minimalisti che 'dialogano' con le piramidi. "La mia pratica artistica - spiega Boffi sul suo sito web - si sviluppa dallo studio scientifico della griglia come dispositivo ottico attraverso il quale misurare, ordinare e reinventare l'ambiente. L’opera Monochrome RGB si profila sulla linea dell’orizzonte alle pendici dell’altopiano del deserto di Giza. La sequenza dei colori apre lo sguardo dalle piramidi al vuoto del panorama. Sabbia e cielo intorno."
Federica Di Carlo - artista già conosciuta nel panorama artistico italiano - ha portato a Giza la sua monumentale “I See, I See” installazione - spiega la curatrice - che "unisce fenomenologia, mito e scienza" in un’opera site-specific visionaria, che attraversa il tempo e lo spazio, per guardare oltre il visibile, esplorare l’universo sopra e sotto di noi, riscoprire la meraviglia del mondo attraverso nuovi occhi. Composta da una complessa rete di lenti ottiche, la struttura interagisce con la luce del deserto, trasformando l’esperienza visiva degli spettatori e invitandoli a riscoprire il paesaggio delle piramidi attraverso un nuovo sguardo.