AGI - A un'ora e mezza di auto da Tripoli, in Libia, si trova Leptis Magna, città romana che diede i natali all'imperatore Settimio Severo, padre di Caracalla. Questo importante sito archeologico, a lungo trascurato sotto il regime di Gheddafi, potrebbe tornare a nuova vita grazie a un progetto europeo, Heritage, sostenuto anche dall'Italia, che mira a formare restauratori libici e a proteggere il patrimonio culturale del Paese.
“Questo eccezionale patrimonio archeologico è anche il frutto delle scoperte italiane di molti anni fa e delle missioni archeologiche finanziate dal Ministero degli Affari Esteri”, ha dichiarato Gianluca Alberini, ambasciatore d'Italia a Tripoli.
In occasione del Forum economico italo-libico del 29 ottobre, è stato firmato un accordo quadro che consente all'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (AICS) di diventare partner ufficiale per lo sviluppo in Libia. Grazie a questa partnership, l'AICS potrà realizzare progetti finanziati dall'Unione Europea. Heritage prevede di istituire una scuola di restauro presso il museo di Leptis Magna, con una possibile estensione al sito di Cirene.
Il progetto prevede due fasi: la creazione di una 'road-map' per l'istituzione della scuola di restauro e la riabilitazione di alcune strutture a Leptis Magna, che serviranno come alloggi e aule per gli studenti e i tecnici del Dipartimento libico delle Antichità. In Libia non esiste un corso universitario per restauratori archeologici e il progetto mira a colmare questa lacuna integrando teoria e pratica.
Leptis Magna è uno dei siti romani antichi meglio conservati al mondo, con imponenti strutture romane come il foro, la basilica giudiziaria e un'area portuale.
Luisa Musso, docente dell'Università di Roma III, sottolinea l'importanza di pianificare la manutenzione delle strutture già scoperte e di formare le risorse locali. “Dobbiamo restaurare le strutture antiche e coinvolgere i tecnici libici”, ha detto la Musso.
Grazie alla sua vicinanza geografica e alla sua esperienza nel restauro, l'Italia è un partner ideale per sostenere la valorizzazione del patrimonio libico, che potrebbe anche incoraggiare il turismo nel lungo periodo. In quest'ottica, l'Ambasciatore Alberini ha sottolineato il ruolo dell'Italia nell'avviare iniziative di restauro, sviluppo turistico e formazione locale, campo in cui il Paese è riconosciuto a livello internazionale.
Il Forum economico italo-libico è stato facilitato anche dalla recente modifica del sito Viaggiare Sicuri del Ministero degli Affari Esteri italiano, che ora autorizza i viaggi in Libia per motivi professionali o per necessità. Questa apertura potrebbe anche favorire la ripresa dei voli diretti tra Italia e Libia, prevista per il 2025 e annunciata dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.