AGI - L'Italia "portatrice di pace" punta a trovare misure concrete da mettere in campo nella crisi umanitaria in Medio Oriente e nelle sfide dello sviluppo in Africa per promuovere crescita e stabilita' e sbarrare la strada alle autocrazie. E cosi' al G7 Sviluppo di Pescara, presieduto dal ministro degli Esteri Antonio Tajani, lancia l'idea di una conferenza della ricostruzione di Gaza, annuncia altri 25 milioni di aiuti per la Striscia e il Libano, lavora a iniziative pubblico-private e porta l'attenzione su infrastrutture e salute, in particolare sui vaccini.
La consapevolezza dei Sette è che serve "una risposta globale ambiziosa alle sfide dello sviluppo e alle molteplici crisi che stanno frenando i progressi verso il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile". Come ha sottolineato il titolare della Farnesina, "la cooperazione allo sviluppo costituisce uno strumento straordinario di pace, crescita e stabilità".
Tajani, dare all'Africa risposte concrete per tenere lontane le autocrazie
"Il continente africano non è povero, lo sono le popolazioni ma ci sono risorse e prodotti a volte non valorizzati, e il nostro compito è portare il nostro saper fare", ha ricordato Tajani, sottolineando che l'Africa ha bisogno di risposte concrete e se non saranno le democrazie liberali a darle, il rischio è che "scelga quelle delle autocrazie" e arrivino "Cina, Iran, Russia".
Per cercare di individuare misure che possano avere un impatto diretto, sono stati chiamati a partecipare al G7 e a far sentire la propria voce esponenti del settore privato e delle organizzazioni internazionali come Unhcr, Undp, Pam, Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, Ifad e Fao. Tra gli importanti attori sul terreno ci sono anche i missionari italiani, protagonisti di un appuntamento ad hoc sul loro contributo allo sviluppo sostenibile delle popolazioni locali e al rafforzamento delle opportunita' di istruzione e formazione.
La prima volta di Israele, Libano e Palestina al tavolo del G7
E proprio gli 'ospiti' sono stati uno dei successi che l'Italia ha rivendicato, con la partecipazione alla prima giornata dei lavori di tre alti rappresentanti israeliani, libanesi e palestinesi che, per la prima volta dall'inizio della guerra, hanno preso parte a un evento. Riuniti nella città abruzzese, ma in tre distinte sessioni di lavoro nell'ambito della conferenza umanitaria sul Medio Oriente, sono arrivati il ministro degli Esteri libanese, Abdallah Bou Habib, il ministro dell'Economia dell'Autorita' nazionale palestinese Mohammad Alamour e la rappresentante permanente di Israele presso Onu a Roma, Orli Gil.
10 milioni di aiuti ai civili libanesi, 10 milioni per Gaza e 5 milioni per ricostruire la Striscia
È stata aggiunta una "tessera importante per aiutare le popolazioni civili", ha fatto notare Tajani. "L'Italia è in grado di svolgere un ruolo importante, protagonista di un'azione politica per alleviare le sofferenze e costruire la pace. Pace che si costruisce passo dopo passo", ha aggiunto il titolare della Farnesina, che in occasione del G7 ha anche annunciato un nuovo stanziamento umanitario d'emergenza da parte italiana di 10 milioni di euro per la popolazione del Libano, 10 milioni per l'aiuto umanitario a Gaza e un sostegno di 5 milioni per il piano dell'Anp per la pianificazione della ricostruzione della Striscia. A questo si aggiunge l'impegno nell'ambito del progetto 'Food for Gaza', con la distribuzione degli ultimi trenta giorni di 47 tonnellate di beni alimentari e la partenza domani da Genova dei primi camion dei 15 donati dall'Italia al Pam.
Tajani, poste le basi per rilanciare dialogo in Medio Oriente
"La Conferenza Umanitaria ha gettato le basi per la ripresa di un dialogo rilevante tra i Paesi della regione", hanno sottolineato i Paesi del G7, nella dichiarazione finale, ribadendo il loro "appello a favore di una soluzione diplomatica in Libano, in conformità con la piena attuazione della risoluzione 1701, affinché cessino le ostilità a Gaza, vengano rilasciati gli ostaggi e si ponga fine alle sofferenze dei palestinesi e israeliani".
Oltre alla crisi umanitaria in Medio Oriente, tre sono stati i pilastri del G7 Sviluppo a Pescara attorno ai quali si sono concentrate le discussioni: sicurezza alimentare, infrastrutture e salute. Temi "strategici per l'economia italiana e centrali nella collaborazione con il continente africano", ha affermato il capo della diplomazia, sottolineando la necessita' di "una visione strategica, non interventi qua e la'". "Dobbiamo capire come vogliamo rapportarci" con l'Africa, "non è soltanto una questione migratoria, è una questione molto più importante, quella di rafforzare il legame e di avere un partner strategico nel continente africano".
A Pescara è stata anche annunciata la nascita di un'alleanza tra le istituzioni finanziarie dei Paesi del G7 per sostenere progetti di sicurezza alimentare e di agricoltura sostenibile nei Paesi delle economie emergenti. Spazio è stato dato anche al settore del caffè, di forte rilevanza economica e sociale grazie ai milioni di piccoli produttori sparsi nel mondo, con un'iniziativa innovativa che mira al coordinamento tra Paesi produttori, organizzazioni internazionali e grandi aziende private, insieme alla creazione di un fondo pubblico-privato. Si comincia dall'Africa con un progetto pilota in cinque Paesi, per puntare ad arrivare a coinvolgere anche America centrale e Asia.
E per contribuire a crescita e stabilità in Africa, le infrastrutture sono indispensabili - in questa direzione vanno il Global Gateway europeo e il Piano Mattei - cosi' come la salute, con i vaccini come inevitabile corollario. In quest'ottica sono stati coinvolti nelle discussioni l'Organizzazione mondiale della Sanità e l'Alleanza globale per i vaccini (Gavi) guidata dall'ex presidente della Commissione Ue, José Manuel Barroso.
Disinnescare le emergenze sanitarie in Africa, Italia e G7 con Gavi
"Bisogna avere una strategia complessiva che punti a disinnescare il problema delle emergenze sanitarie in Africa", ha sottolineato Tajani. All'incontro con Barroso "hanno partecipato anche le principali imprese italiane nel settore sanitario e farmaceutico e Paesi estranei al G7, come Sudafrica e Norvegia per spiegare quello che serve. Erano presenti anche rappresentanti di una multinazionale che opera in Sudafrica e di un'altra in India, a dimostrazione che bisogna produrre vaccini in loco", ha dichiarato il titolare della Farnesina, sottolineando che "bisogna sostenere Gavi e l'Italia continuerà a farlo"