AGI - Si è aperta stamane alla Fiera di Milano la settantacinquesima edizione dell'International Astronautical Congress, il più grande evento mondiale dedicato allo spazio, che quest'anno sbarca a Milano con un parterre di ospiti senza precedenti, con i capi di 60 agenzie spaziali da cinque continenti, a dimostrazione dell'importanza del settore per la cooperazione internazionale. Per cinque giorni il capoluogo lombardo ospiterà 10 mila partecipanti registrati, in rappresentanza di 106 nazioni, che discuteranno delle nuove frontiere dell'esplorazione e della tecnologia, con oltre 7 mila testi scientifici presentati da 2.300 organizzazioni, numeri da record.
Tra le autorità presenti alla cerimonia d'apertura il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, e il prefetto Claudio Sgaraglia. "La scelta di Milano non è casuale", ha osservato Urso, "Milano da sempre coniuga innovazione e tradizione, rappresenta l'eccellenza dello spirito italiano che guarda con determinazione al futuro senza dimenticare le radici del passato. Tenere il congresso in Italia è un tributo alle capacità del Paese che ha saputo affermarsi come protagonista nelle tecnologie spaziali fin dagli anni '60".
"Spazio responsabile per la sostenibilità" è il titolo scelto per questa edizione. "Non è uno slogan, ma un obiettivo, un programma denso di valori, impegni e inclusività e l'utilizzo dello Spazio a fini pacifici oggi è ancora più importante, una necessità", ha avvertito Urso. Un problema reso concreto dal timore di una competizione militare, in particolare tra Cina e Usa, per le risorse minerarie lunari, rischio che può essere arginato solo da un nuovo Trattato Internazionale. "La collaborazione multilaterale in ambito spaziale deve essere un esempio e un modello. Questa collaborazione deve coinvolgere anche il mondo delle imprese e della ricerca". "La presenza del presidente della Repubblica - ha aggiunto - sottolinea l'importanza che l'Italia attribuisce al settore spaziale, uno dei settori trainanti dello sviluppo e dell'innovazione tecnologica con enormi ricadute sociali". A partire, e anche qua 'sostenibilità' non è uno slogan, dall'osservazione dei cambiamenti climatici.
Cingolani: "La pace è più facile nello Spazio che sulla Terra"
"È la prima volta che stiamo entrando in una nuova era tecnologica che tenga conto della sostenibilità. Tanti paesi hanno partecipato a questo evento e questo rappresenta una speranza: la pace potrà essere più facile nello Spazio che sulla Terra", ha affermato Roberto Cingolani, Ceo di Leonardo, azienda che, insieme all'Agenzia Spaziale Italiana (Asi), ha collaborato con l'International Astronautical Federation all'organizzazione della kermesse.
I paesi "non hanno molta voglia di parlare dei loro business sulla terra, ma parlano volentieri di quello che vogliono fare nello spazio. Leonardo è un immenso laboratorio per le tecnologie in via di sviluppo" ha aggiunto il manager. Per Cingolani "è in corso un nuovo rinascimento e lo spazio è il volto di questa rinascita. I privati sono entrati nell'agone ed è una vera buona nuova notizia la collaborazione pubblico-privato". Le tecnologie "digitali, il cloud computing, l'AI, sono state introdotte nello spazio fin dall'inizio: serve portare la digitalizzazione sui satelliti e sui pianeti" ha concluso.
Valente: "Un successo del Sistema Paese"
La manifestazione, per Teodoro Valente, "è il risultato di successo di uno sforzo coordinato del sistema italiano" e "funge da catalizzatore per l'innovazione e da simbolo della cooperazione spaziale globale". Cooperazione che, per l'Italia, è un'architrave della politica spaziale italiana, come dimostra il progetto di rilancio del centro spaziale 'Luigi Broglio' in Kenya che, nel quadro del Piano Mattei, è destinato a diventare il luogo dove si formeranno gli specialisti del settore africani.
"Questo Congresso rappresenta una piattaforma unica e globale che promuove lo scambio di conoscenze tra paesi in via di sviluppo, emergenti e in via di sviluppo", non manca infatti di sottolineare Valente, "svolge un ruolo cruciale nella costruzione di nuove partnership tra le diverse comunità spaziali composte da agenzie spaziali, industria, accademia, decisori, giovani e tutti i rappresentanti della società civile; questo evento metterà in luce il potenziale per nuove frontiere dell'esplorazione spaziale e i benefici spaziali per gli utenti locali, regionali e internazionali".
"Siamo particolarmente orgogliosi che l'IAC di quest'anno sia davvero inclusivo, con rappresentanza di diversità geografica e impatto generazionale", ha detto ancora Valente, "Asi, in collaborazione con il Ministero dell'Università e della Ricerca, ha facilitato la partecipazione di studenti e giovani professionisti provenienti da paesi emergenti, in particolare dall'Africa e dall'America Latina". "Inoltre, attraverso il supporto dell'Agenzia per il Commercio Estero, abbiamo consentito la partecipazione di un numero significativo di Pmi provenienti da Africa, America Latina e Sud-Est asiatico", ha concluso il presidente dell'Asi, "ciò si allinea perfettamente con l'iniziativa 3G (Geografia, Generazione e Genere) dell'International Astronautical Federation, garantendo pari opportunità per uomini e donne di contribuire alla comunità spaziale globale".
Il quinto Iac organizzato in Italia
Lo IAC, il più importante congresso mondiale del settore spaziale, è organizzato ogni anno dalla Federazione Astronautica Internazionale (Iaf), fondata nel 1951, e che comprende a oggi 73 Paesi membri, rappresentati da tutte le principali agenzie spaziali, aziende, centri di ricerca, università, società, associazioni e musei. Per l'Italia è la quinta volta da Paese ospitante: la prima edizione si tenne a Roma nel 1956 e ne sarebbero seguite altre tre: ancora a Roma nel 1981, a Torino nel 1997 e a Napoli nel 2012.
Il programma della settantacinquesima edizione è vastissimo e vede tra gli appuntamenti più importanti e innovativi lo Space Leaders Summit, che riunirà domani decine di capi delle agenzie spaziali nazionali e ministri con deleghe allo spazio. Ed Esa e Nasa non saranno certo le uniche protagonista. Grande spazio alla Cina, alla cui attività sarà dedicata una plenaria ad hoc, il 17 ottobre, ai Paesi arabi, Emirati e Arabia Saudita in primis, e all'India, con la presenza - tra gli altri- del capo della missione Chandrayaan-3, che l'anno scorso rese il subcontinente la quarta nazione a raggiungere la Luna.