AGI - Il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune conferma l'intenzione di rivedere nel 2025 l'accordo di associazione con l'Unione Europea, giudicandolo non più in linea con la realtà politica ed economica del Paese.
L'accordo, in vigore dal 2005, mira a rafforzare il dialogo politico e incoraggiare la cooperazione economica tra le parti, ma i suoi termini da qualche tempo sono visti da Algeri come "sbilanciati a favore dell'Europa". Un concetto approfondito da Tebboune in un'intervista televisiva all'emittente pubblica durante la quale ha assicurato che la revisione dell'intesa sarà fatta in modo "fluido e amichevole", evitando i conflitti e soprattutto mantenendo l'Unione Europea come partner commerciale chiave dell'Algeria.
La richiesta di rivedere l'accordo, già rilanciata in diverse occasioni, riflette soprattutto il mutato contesto economico algerino. Nel 2005, l'economia del paese era fortemente dipendente dalle importazioni agricole per questo la capacità industriale del Paese era ancora debole. Oggi, grazie allo sviluppo dei settori merceologici, l’Algeria esporta una gamma più ampia di beni di conseguenza ritiene essenziale aggiornare i termini dell’accordo alla luce di questo sviluppo e nell'obiettivo di convogliare più risorse proprio sulla diversificazione dell'economia. Un'eventuale revisione - sottolineano gli osservatori - rafforzerebbe anche la posizione dell’Algeria come attore strategico nel Mediterraneo.
L’Italia, grazie alle ottime relazioni bilaterali che intrattiene con l’Algeria, potrebbe svolgere un ruolo chiave proprio nel facilitare la rinegoziazione dell’accordo di associazione tra Algeri e Bruxelles. Negli ultimi anni Roma ha mostrato un'attenzione crescente alla cooperazione con l'Algeria in diversi settori che oggi si estende dal settore energetico a quello della difesa. A testimoniarlo sono le visite di stato degli ultimi mesi nonché il recente incontro tra il capo di stato maggiore dell'esercito algerino, generale Saïd Chanegriha, e il ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto.
Durante la visita, le due parti hanno elogiato la "grande fiducia" e la "comprensione" reciproca che hanno permesso loro di elevare le loro relazioni al rango di partenariato strategico globale, soprattutto in campo militare. L’Italia, attraverso il consolidamento dei canali di cooperazione avvenuto anche nell'ambito del Piano Mattei, potrebbe essere un mediatore privilegiato tra Algeri e Bruxelles, contribuendo a trovare una soluzione vantaggiosa per entrambe le parti. Il governo italiano ha infatti espresso fiducia nella capacità di costruire un partenariato solido e reciprocamente vantaggioso, non solo in campo militare, ma anche in quello economico ed energetico.
Benché Algeri non abbia lesinato critiche sui termini dell'accordo con Bruxelles, l'Unione europea rimane il principale partner commerciale dell'Algeria. Nel 2023, il volume degli scambi tra le due parti ha raggiunto i 46,5 miliardi di dollari e anche per questo motivo il leader algerino ha più volte chiarito che una revisione non significa "riduzione" dei rapporti con l’Europa, ma piuttosto ricalibrare le clausole dell'intesa in sintonia con le attuali dinamiche economiche e con l'obiettivo di massimizzare i benefici per entrambe le parti.
L’Algeria ha recentemente concentrato i suoi sforzi anche sull’adesione alla Banca “Brics” – il gruppo di dieci paesi nato sotto la guida di Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa – con l’obiettivo di rafforzare la cooperazione con le economie emergenti e fornire sostegno finanziario ai paesi progetti di sviluppo sostenibile.
Questo posizionamento strategico suggerisce che l’Algeria sta cercando di diversificare i suoi partenariati, pur mantenendo forti relazioni con l’Europa e altre potenze economiche emergenti. Infine, un aspetto fondamentale dei rapporti tra l'Algeria e l'Unione Europea, e in particolare con l'Italia, è la cooperazione energetica. L’Algeria è uno dei principali fornitori di gas naturale dell’Italia, elemento che rafforza ulteriormente il legame tra i due Paesi.
Nel corso della sua visita in Italia, il generale Chanegriha ha visitato aziende leader come Leonardo e Fincantieri, a testimonianza dell'interesse algerino a consolidare le relazioni anche nel campo delle tecnologie avanzate e dell'industria militare.