AGI - Con la crisi energetica in corso e i prezzi della benzina schizzati alle stelle, la necessità di muoverci in maniera ecologica, in bici e in e-bike, è sempre più impellente. Tant’è che basta guardarsi intorno e osservare come la vendita di e-bike abbia registra aumenti a doppia cifra, superando la vendita di quelle tradizionali.
I numeri e loro progressione parlano chiaro: secondo i dati dell'Ancma, l'Associazione sindacale di categoria che riunisce le aziende italiane costruttrici di veicoli a 2 e 3 ruote (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) nel 2020 sono state vendute in Italia oltre 2 milioni di biciclette, di cui 280mila e-bike (pari al 14% del totale, erano appena il 3,5% nel 2015), ovvero il 17% in più rispetto al 2019 (+14% le bici tradizionali, +44% le bici elettriche). E nei primi sei mesi del 2021, di e-bike ne sono state già vendute 157.000 (+12% rispetto allo stesso periodo del 2020). Un trend che, è facilmente prevedibile, continuerà a salire anche quest'anno, proprio per l'acutizzarsi dei rincari dei carburanti.
Un mercato quello delle biciclette che è quindi in forte espansione, tanto che il 18° Rapporto Audimob sulla mobilità mette in luce come l'attitudine alla mobilità delle persone sia cambiata, specie dopo la pandemia da Covid-19, fenomeno che interessa gli ultimi due anni. Tant’è che si può tranquillamente dire che per molti le e-bike in città sono diventate competitive, se non con la prima auto quantomeno con la seconda, anche se questa può sempre essere di dimensioni ridotte, genere Smart o “macchinetta”.
Il mercato della bici era invece tornato a crescere già dal 2018, tant’è che la produzione italiana ha fatto segnare un +20%, trainata dal fenomeno della bicicletta elettrica, in una filiera che conta circa 2.900 imprese, 17mila addetti e produce ricavi per 9 miliardi di euro annui, come ha rivelato lo scorso settembre l’ultimo Rapporto Market Watch di Banca Ifis. E nel 2021 il trend sembra continuare: sono infatti 295mila le biciclette a pedalata assistita vendute nel 2021, +5% sull'anno precedente, mentre le biciclette tradizionali, con 1.680.000 pezzi venduti, segnano una leggera flessione (-3%), sempre secondo le stime annuali diffuse da Confindustria Ancma.
Insomma, la bici sembrerebbe averne fatta di strada e quella elettrica in particolare se è arrivata a intaccare l’egemonia dell’auto (magari della seconda auto) diventandone una possibile quanto valida alternativa. Le e-bike si sono dimostrate a tutti gli effetti un fenomeno davvero rivoluzionario perché, quantomeno, hanno già permesso di allargare la fascia di utenza a persone che altrimenti non avrebbero mai preso in considerazione l’uso di una bici. Un vero e proprio cambiamento culturale che ha iniziato a erodere il concetto secondo cui gli spostamenti si possono fare solo con l’automobile.
Secondo la rivista online “Qm Quotidiano Motori” sono addirittura 10 i motivi validi per acquistare un e-bike nel corso del 2022: per prima cosa à che “si rimane in una buona forma fisica e facilita l’allenamento”, il vento che soffia contrario e che scoraggia non costituirà più un problema, le salite diventano meno impegnative e più facilmente superabili, si riducono le emissioni di carbonio, le e-bike sono più economiche delle automobili, si attraversano le vie del centro in minor tempo, si può fare del magnifico cicloturismo, pedalare diventa più divertente e facile, infine: “esiste una e-bike adatta per ogni esigenza” e anche evenienza.