C ambiare modo di alimentarsi. È la scommessa per il prossimo futuro. Meglio, a partire dal gennaio. Per una questione che riguarda non solo strettamente la salute ma, al tempo stesso, anche l’impatto ambientale. Ne va della sopravvivenza di ciascuno di noi, intesi come singoli, ma anche della nostra Terra, intesa come collettività di donne e uomini. La quale Terra, per altro, come recitava un vecchio slogan ambientalista “è l’unica che abbiamo”. Quindi non sprechiamola. E difendiamola.
L’operazione “rigenerativa” scatterà pertanto già nel prossimo 2020, quindi tra poche settimane, e secondo gli esperti di Whole Food Market, la società americana acquistata da Amazon nel 2017, i trend del prossimo anno sono racchiusi in dieci grandi linee guida o filoni. E qui non si parla tanto di chef quanto di ingredienti. Ovviamente, buoni per essere utilizzati da tutti gli chef del mondo che vorranno attenersi a questo “manuale della cucina sana” quanto morigerata nelle combinazioni più diverse, originali e fantasiose.
E se si parla di prodotti, di ingredienti alla base di una cucina sostenibile, non si può che partire gioco forza dalla terra, intesa come suolo da coltivare: applicando quella che viene definita come agricoltura rigenerativa, in grado di recuperare i terreni esausti, quindi di restituirci super farine, di farci apprezzare sapori e gusti particolari, anche di Paesi a noi lontani, come l’Africa Occidentale ad esempio, inducendo un tipo di coltivazione in grado di migliorare la biodiversità nel suo complesso.
Perciò il 2020 sarà innanzitutto l’anno delle farine alternative e dei prodotti da forno. E ci sarà un sostanziale incremento – perché il mercato al consumo lo richiede – dell’uso di farine, diverse da quelle di tipo tradizionale come lo è, ad esempio, la farina di teff (senza glutine, è ottenuta dai minuscoli semi di un cereale originario dell’Etiopia e dell’Eritrea) o la farina derivante dalla frutta come la banana, il cavolfiore o di tigernut, che deriva dalle nocciole, ovvero zigolo dolce, tubero originario della Spagna, ma anche super farine, forti di fibre e proteine in genere.
Il trend cibo 2020 contempla perciò i sapori africani, che vedono l’uso sempre maggiore di Moringa, tamarindo, sorgo, fonio, teff, miglio, prodotti di base della cucina di Paesi come Niger, Senegal, Sierra Leone, Costa d’Avorio, Mali, Nigeria. Approdano pertanto sulle nostre tavole piatti tipici come il pollo yassa o il riso jollof.
Non si faranno mancare gli snack vegani o snack da frigo, freschi, morbidi e anche dolci come le barrette di granola. Perché la dieta vegana ormai sta facendo proseliti e impazza, insieme all’alimentazione di tipo vegetariano, nell’idea di ridurre il più possibile il consumo di carne anche per favorire il minor impatto sull’ambiente: cioè, meno carne ma di migliore qualità. Da allevamenti biologici, certificati o riconosciuti. Comunque garantiti.
Oltre la soia, andranno molto anche i prodotti vegetali in genere, con i fagioli verdi, i semi di canapa, quelli di zucca, di avocado, di anguria e l’alga clorella dorata. Non mancheranno le uova e i latticini vegetali, la salsa tahini. Tutti gli zuccheri alternativi con riduzioni sciroppose di frutta, il burro derivato da ogni genere di seme.
Quindi la tendenza 2020, in fatto di alimentazione, contempla anche i surrogati di carne con sostituti a base vegetale, che è anche stato uno degli argomenti tra i più discussi di questo anno 2019 che ci lasciamo alle spalle. E non mancano le esperienze concrete come dimostra l’hamburger vegetale ideato, messo in produzione e in commercio con successo da Burger King.
Bene, ma la vera tendenza delle tendenze gastronomiche del 2020 – nell’ambito del quadro appena delineato – sarà quella del healthy bowl. Ovvero il piatto unico, che consolida il timido approccio avviato già l’estate scorsa con quella che è stata definita la “ciotola sana”, con dentro tutto, per un pasto completo, leggero, nutriente e saziante. Ma soprattutto gustoso.
Una soluzione che per altro va incontro alle esigenze di stili di vita in forte trasformazione dentro un mondo, stretto o costretto in tempi di vita e tempi di lavoro in continua mutazione e sempre più compressi. Dove slow e fast sono alternative di vita nette, che si contrastano e si combattono in duelli all’ultimo sangue.
Cosicché gli healthy bowl sono oggi anche il risultato di un matrimonio esclusivo quanto perfetto tra salute, gusto e bellezza insieme. Con alimenti naturali, biologici, ricchi di carboidrati a basso indice glicemico e a lento rilascio di energia, grassi buoni e fibra, con cereali integrali ma anche verdura, con largo uso di curcuma e utilizzo di avocado, che contribuiscono tutti insieme a mantenere in forma e allo stesso tempo in salute. E si possono preparare in casa come ordinare al ristorante o nei negozi dedicati.