Ha festeggiato oggi 114 anni di età la 'decana' dei francesi, Honorine Cadoret Rondello, ascesa alla testa dei supercentenari d'Oltralpe a settembre scorso, con la morte di Elisabeth Collot a 113 anni.
Honorine è ospite da sette anni nella casa di riposo Ehpad Aux Trois Tilleuls, a Saint-Maximin, nel meridionale dipartimento del Var. Il solo acciacco che le dà veramente fastidio è la parziale sordità, mentre da un po' di tempo può fare a meno delle lenti per vedere da lontano. Honorine ha celebrato il compleanno con la figlia Yvette, di 78 anni.
"Non ho bisogno degli occhiali per vedere da lontano"
Qualche considerazione sulla sua longevità l'ha fatta al quotidiano regionale Nice-Matin: "Mi guardo intorno, vedo quello che succede e non posso che essere felice. C'è di peggio. Ho un buon cervello e questo è già qualcosa. Sono stata operata di cataratta e adesso non ho più bisogno degli occhiali per vedere da lontano. Li inforco sempre per leggere". Il segreto della sua forma? "Non ho fatto niente di speciale. Il fatto di essere la 'decana' dei francesi non mi fa effetto per nulla. Però preferirei non esserlo...".
Come trascorre le giornate? "Leggo il 'Var-matin', me lo porta mia figlia. Poi, finito il giornale, leggo libri. Non languo. Qui ci sono attività ricreative ma non partecipo. Resto in camera, leggo e guardo un po' di televisione. Ho visto il Tour de France, non solo per la corsa in sé ma per i paesaggi. La Francia è bella. Dalla sedia, visito il Paese".
L'anno scorso, Honorine è stata accompagnata al mare e si è spinta fino alla battigia. Ma "gli ultimi viaggi che ho fatto furono col club della terza età, avevo 97 anni. Ho girato bene il paese, non mi posso lamentare". Che cosa l'ha più colpita, nella vita? "Le guerre mi hanno segnata. Ne ho sofferto tanto. Poi ci sono stati tanti e tali di quei cambiamenti che non saprei cosa dirvi. Ci sono state invenzioni come l'automobile, la radio, la televisione... Il primo aereo che vidi era un idrovolante, che ammarò nelle acque del mio paese, Paimpol. Era una bestia curiosa... Ci sono tanti ricordi ma così, di punto in bianco, non arrivo a richiamarli completamente".
"Leggo tutto tranne i romanzi rosa"
Honorine segue l'attualità, però "mentre una volta neanche c'erano la radio e la televisione, oggi c'è troppa roba. Forse era meglio essere un po' più ignoranti perché si manteneva qualche illusione".
Qual è il cantante preferito di Honorine? "Adesso nessuno. Le canzoni magari sono anche belle, ma i cantanti non hanno voce. In passato, Edith Piaf: si sarebbe detto che lei stessa si emozionava quando cantava. E emozionava anche noi". Alla 'supercentenaria', tanto tempo fa, piaceva ballare: "Un po' tutti i balli, la polka, la mazurka, il valzer, la scottish. Non si possono paragonare ai balli di adesso". Le letture preferite? "L'ultimo libro che ho letto è stato 'Ci rivediamo lassù' di Pierre Lemaître". Honorine legge di tutto, tranne i romanzi rosa. "Però amo soprattutto le storie antiche. Adesso sto leggendo un libro sulla fine della prima guerra mondiale. Mi piacciono le opere di Max Gallo". In tv guarda i programmi a premio ma pure reportage e telegiornali, così "mi tengo un poco al corrente".
Honorine nacque il 28 luglio 1903 a Kérity Paimpol nelle Côtes-d’Armor, in Bretagna, da una famiglia di pescatori di merluzzi in Islanda e Groenlandia. Quando morì il padre, dovette aiutare la mamma a tirare su le due sorelle minori. Per sostenere la famiglia, a 16 anni lasciò la scuola e cominciò a lavorare: in una sartoria, poi in un albergo, quindi a servizio presso una famiglia. D'inverno i suoi padroni, costruttori navali, si spostavano a Menton in Costa Azzurra, dove Honorine Cadoret s'innamorò di Etienne François Rondello, un ceramista originario della vicinissima Roquebrun-Cap-Martin. Si sposarono il 2 ottobre 1929 e solo dieci anni dopo nacque l'unica figlia Yvette. Con la seconda guerra mondiale, la famiglia Rondello sfollò e nel 1941 si stabilì a Saint-Maximin, dove Honorine s'impiegò in una impresa di pulizie per il Ministero del Tesoro, dove prestò servizio fino all'età di 73 anni. Più tardi, vivendo con Yvette, cadde e si fratturò la testa del femore e una spalla: da allora ha trascorso la maggior parte del tempo sulla sedia a rotelle finché il 17 giugno del 2010, considerata la veneranda età, entrò nella casa di riposo di Saint-Maximin, dove la figlia, i nipoti Bernard e Michel e il pronipote di 21 anni vanno periodicamente a trovarla.