AGI - Più di 6 utenti di TikTok su 7 (il 67%) ha dichiarato di interagire con la piattaforma di video brevi per prendersi una pausa durante il giorno o rilassarsi a fine giornata. Il 92% degli utenti ha provato un’emozione positiva dopo aver visto un video sul social, che li ha portati a compiere un’azione fuori dalla piattaforma.
In Italia poi il 58% degli utenti afferma di avere maggiori probabilità di fidarsi dei marchi dopo averne sentito parlare dai creator di TikTok. Il 65% dice di fare sempre affidamento sulle recensioni online e sui consigli degli stessi creator per decidere cosa acquistare online. Sono alcune delle evidenze che emergono dal What's Next Report, l’osservatorio annuale di TikTok che “disegna - spiega il social di Bytedance - le tendenze future, con l’obiettivo di aiutare a comprendere come cambieranno i desideri e le esigenze dei consumatori nel 2023, e come questo impatterà concretamente sul business”.
Secondo l’analisi della società, saranno tre le tendenze del prossimo anno: l’intrattenimento sarà sempre più personalizzato, le persone ricercheranno gioia e spensieratezza come fonte di benessere, la community sarà al centro, diventando un luogo di condivisione e stimolo in grado di portare un cambiamento alla vita delle persone.
La leggerezza come leva per il business
Il What's Next Report ha messo in evidenza come a livello globale il 50% delle persone sostiene che TikTok è in grado di migliorare l’umore e portare positività. In Italia in particolare il 41% degli utenti dice che "sollevare il morale" è la chiave per motivarli a effettuare un acquisto.
Non solo un luogo di condivisione e stimolo in grado di portare un cambiamento nella propria vita, “nel 2023 la piattaforma avrà un impatto ancora più profondo. Le persone continuano a riflettere sui propri valori in un mondo in continuo cambiamento con nuove sfide e problemi da affrontare.
Questo aiuta gli utenti a legarsi molto tra loro ed essere ispirati a fare delle scelte o apportare un cambiamento nella propria vita”. Legarsi e ispirarsi a vicenda. Al punto che, si legge nello studio, in Italia più di 2 utenti su 5 affermano di sentirsi parte di una community grazie al potere inclusivo dei creator.