AGI - Dall’urban farming all’adozione degli alveari di api, passando per l’agricoltura di precisione e la serra idroponica. Il tema dell’innovazione e della digitalizzazione in agricoltura è il tema dei temi per dare un’effettiva svolta e un’accelerazione al settore. Lo è al punto tale che l’Unione europea ha deciso di finanziare con 477 milioni di euro un intervento ad hoc, finanziato nell’ambito del programma NextGenerationEU. Obiettivo: promuovere la produttività sostenibile con le nuove tecnologie per ridurre l’impatto ambientale e far fronte in questo modo a quelle che sono le nuove esigenze in materia di sicurezza alimentare.
A tele proposito è nato il Centro Nazionale di Ricerca per le “tecnologie dell’Agricoltura–Agritech”, laboratorio che porterà alla creazione di nuove realtà che conducono progetti innovativi nella coltivazione. In quest’ambito negli ultimi tempi si sono segnalate cinque start up.
HEXAGRO. Si tratta di una start up agroalimentare che promuove la diffusione dell’urban farming per rendere alla portata di tutti la coltivazione delle piante. Ecco, dunque, un orto per interni automatizzato privo di terra che consente di coltivare erbe di vario tipo attraverso un’esperienza digitale interattiva in qualsiasi spazio di una città, anche in luoghi e spazi un tempo considerati inadeguati. Sulla base di un principio irrinunciabile: garantire a chiunque l’accesso a cibi sani.
SFERA AGRICOLA. Gestisce la più grande serra idroponica e hi-tech della Penisola. Scopo: produrre usando meno risorse e opporsi alle conseguenze del cambiamento climatico e del sovrapopolamento. In forza all’impiego della tecnologia, la sera idroponica sfrutta ogni goccia d’acqua consumandone il 90% in meno del normale. Ciò che la rende uno strumento fondamentale per far fronte ad esempio la siccità quale conseguenza dei cambiamenti climatici. Di contro, anche le temperature sotto lo zero. L’azienda maremmana riesce perciò a ricreare le condizioni climatiche di base per coltivare pomodori e lattughe in qualsiasi condizione.
EVJA. Lo slogan è: “Coltivare dati per raccogliere risultati”. Un motto, un programma: si tratta di una start up che raccoglie i dati dal campo con sensori wireless per elaborarli con l’aiuto di intelligenze artificiali in modo da definire modelli in grado di fare previsioni sulla base degli obiettivi prefissati. Tutte le informazioni posso essere comodamente consultate dal pc, dal tablet o dallo smartphone in un’ottica di risparmio economico ed energetico.
3BEE. È un’app che sviluppa sistemi per migliorare la salute delle api e tutelare la biodiversità tramite una rete di sistemi di monitoraggio forniti direttamente agli agricoltori e consultabile dal cellulare. Ogni apicoltore può tenere d’occhio l’alveare a distanza.
MYANGRY. Dalla preparazione del terreno alla trasformazione finale, passando per la coltura diretta, l’app permette a chiunque di coltivare i propri ortaggi affidandosi a produttori diretti tenendo d’occhio ogni passaggio. Ovvero, consente anche a chi non vive in campagna di avere un legame diretto con i coltivatori. Sul sito MyAngry è pertanto possibile piantare il proprio orto personalizzato e gli agricoltori che vengono selezionati dall’azienda provvedono poi alla coltivazione.