L'accordo tra Uber e Waymo deciderà il futuro dei camion a guida autonoma
AGI - Uber Freight, il servizio di logistica di Uber, e Waymo Via, l’unità di Waymo (gruppo Alphabet) che si occupa dello sviluppo di autotrasporti a guida autonoma, hanno messo da parte il passato. Martedì le due società, in precedenza protagoniste di una lite finita in tribunale per un contenzioso sulle tecnologia che consente la guida autonoma, hanno annunciato una partnership definita dalle due compagnie «strategica a lungo termine».
Mentre Waymo Via si concentra sulla consegna di merci sia nei formati di autotrasporto che di consegna locale, Uber Freight, lanciato nel 2017, mette in contatto i conducenti di camion con gli spedizionieri, più o meno allo stesso modo in cui l'app di chiamata dell'azienda accoppia i conducenti con coloro che cercano un passaggio.
Il progetto alla base dell’accordo è combinare la tecnologia di guida autonoma di Waymo Via con la rete di spedizione di Uber Freight per automatizzare i trasporti su lunghe distanze. Certo, le due società non hanno comunicato la tempistica del progetto, né il suo valore in termini monetari.
«L'aumento della domanda di spedizione, unita alla crescente carenza di autisti ha portato il settore della logistica a un punto di svolta - hanno invece fatto sapere - e la necessità di una soluzione di trasporto autonomo come Waymo Via non è mai stata così evidente. Per aiutare ad accelerare questo futuro autonomo, stiamo collaborando con Uber Freight per connettere la nostra tecnologia con la loro piattaforma e distribuire camion autonomi attraverso la loro rete».
In pratica, succederà questo: i futuri clienti Waymo potranno utilizzare Uber Freight per pianificare in modo più efficiente le flotte di autotrasporti. Il software di Uber Freight funzionerà da intermediario che collega i camionisti con gli spedizionieri per ridurre i costi di spedizione e le costose miglia di carico vuoto.
In altri termini la partnership «unirà la potenza di Waymo Driver con la portata della tecnologia di mercato di Uber Freight, consentendo in definitiva l'implementazione sicura e scalabile di Waymo Driver sulle strade americane. Nell'ambito di questo accordo, la soluzione autonoma Waymo Via sarà collegata direttamente con la piattaforma Uber Freight a cui gli spedizionieri potranno attingere». Per le due compagnie l’obiettivo è «un futuro in cui i camion autonomi possono essere utilizzati in modo sicuro, efficiente e su larga scala su una rete digitale e ottimizzata, eliminando i punti morti, razionalizzando le catene di approvvigionamento e contribuendo a creare strade più sicure».
Cinque anni fa, a febbraio 2017, Waymo aveva intentato una causa contro Otto (società acquisita da Uber), che aveva ad oggetto il furto di segreti commerciali e violazione di proprietà intellettuale. Waymo sosteneva che il suo ex dipendente Anthony Levandowski aveva scaricato migliaia di file riservati sul suo disco rigido personale prima di dimettersi e lanciare una startup di camion a guida autonoma, Otto, che Uber aveva poi acquistato.
Levandowski è stato successivamente licenziato e le società hanno risolto la causa nel 2018. Waymo ha ricevuto un risarcimento da Uber che all'epoca ammontava a circa 245 milioni di dollari, molto meno degli 1,8 miliardi di dollari originariamente richiesti. Levandowski è stato condannato a 18 mesi di prigione, ma è stato graziato dal presidente Trump nel 2021.