AGI - “La strategia della Russia potrebbe non puntare a un isolamento della rete nazionale dall’internet globale, ma a un maggior controllo dei flussi di informazioni in entrata e in uscita”. È quanto ha chiarito Antonio Pescapè, professore di sistemi di elaborazione delle informazioni dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, in relazione alle notizie circolate circa una possibile disconnessione della Russia dalla rete Internet globale, rilanciate dal profilo Nexta tv su Twitter e anche da un profilo legato ad Anonymous, sempre su Twitter.
“Da quanto si è potuto apprendere, leggendo anche le traduzione dei documenti condivisi su Twitter, ci sarebbe la possibilità che la Russia non stia puntando a una disconnessione, ma al trasferimento di determinati servizi online, prima ospitati al di fuori dei suoi confini, al suo interno, così da ridurre la dipendenza dall’estero”.
E ha aggiunto: “Ammesso che sia questo lo scenario, non è chiaro di che collaborazione potrà disporre da parte dei fornitori di questi servizi, per una operazione del genere”. D’altro canto questo potrebbe essere anche solo il primo passo per rafforzare il controllo sui flussi di dati in entrata e in uscita dalla rete russa. “Una volta portati i servizi all’interno, i russi potrebbero decidere di ridurre drasticamente il numero di punti di accesso alla loro rete così da controllare le informazioni in entrata e in uscita con maggiore semplicità e maggior rigore”.
“Alla Russia tendenzialmente non conviene separarsi completamente dall’Internet globale – ha spiegato Pescapè – perché questo le impedirebbe tutta una serie di attività che vanno dalla semplice propaganda sino alle attività di cyberwar. Molto più efficiente è ridurre i punti di accesso così da controllare meglio cosa entra e cosa esce”.
Entrambe le operazioni, sia il portar dentro i servizi digitali menzionati che poi ridurre i punti di accesso alla rete russa potrebbero essere relativamente semplici da mettere in campo, il che se non altro renderebbe possibile la data circolata su internet dell’11 marzo prossimo per la presunta disconnessione – totale o parziale che sia, afferma Pescapè.
A ogni modo anche con entrambi gli scenari descritti in campo, sussisterebbero sempre delle possibilità di elusione “È bene chiarire che un eventuale limitazione dei punti di accesso sarebbe generalizzata – non potrebbe la Russia ad esempio permettersi di lasciare aperta una via più larga e ‘incustodita' attraverso la rete cinese - ma resterebbe sempre la possibilità di aggirare il blocco parziale utilizzando collegamenti satellitari”.